Lisbona: cosa vedere in tre giorni
Il racconto del mio viaggio in Portogallo continua. Dopo aver visitato Porto, Aveiro e Coimbra, la tappa successiva è stata la capitale Lisbona. Qui ho soggiornato per 5 notti, ma togliendo la visita a Óbidos e la giornata a Sintra e Cabo da Roca, i giorni effettivi della mia visita di Lisbona si sono ridotti a tre. Lisbona è una città dalle tante facce. Regala angoli ancora autentici, tipicamente portoghesi, e altri più cosmopoliti e da grande capitale e centro economico. In questo articolo vi parlerò di cosa vedere a Lisbona in tre giorni.
Sono arrivato a Lisbona in treno da Coimbra intorno alle 19. Dalla Estação do Oriente ho preso la metro linea rossa (vermelha) per andare in hotel. Ho soggiornato all’Hotel Zenit Lisboa, un quattro stelle trovato a un prezzo molto conveniente. A parte la camera molto confortevole, di questo hotel ho apprezzato anche la zona semicentrale e tranquilla in cui si trova, servita da due fermate della metro a pochi minuti a piedi. Ma ora parliamo di cosa vedere a Lisbona in tre giorni.
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Lisbona: cosa vedere in tre giorni
La visita di Lisbona è iniziata il pomeriggio seguente il mio arrivo in treno, dopo aver fatto un’escursione a Óbidos. Appena arrivato in centro con la metro, mi sono diretto all’ufficio dell’ente del turismo di Lisbona in Praça do Comércio per acquistare la Lisboa Card. Questa tessera consente di viaggiare illimitatamente sui mezzi pubblici di Lisbona e di entrare gratuitamente o a prezzo scontato a diversi monumenti e musei. Secondo me, è stata conveniente.
Praça do Comércio: la piazza principale da vedere a Lisbona
Acquistata la card, il mio itinerario di tre giorni a Lisbona poteva prendere ufficialmente il via. Ho iniziato direttamente da Praça do Comércio, la piazza più famosa di Lisbona. Era l’antica piazza del mercato di Lisbona ed è ancora spesso chiamata “Terreiro do Paço” (Piazza del Palazzo). Qui infatti sorgeva il palazzo reale, ditrutto dal terremoto del 1755. Fortunatamente quel giorno la famiglia reale non era in città e, dopo il sisma, si trasferì in un nuovo palazzo su una collina sopra Belém.
La piazza fu ricostruita per essere una delle più maestose e grandi d’Europa. Il lato meridionale si apre al fiume Tago, dove si possono le vedere le Cais das Colunas, l’antico molo utilizzato come ormeggio per le barche dei personaggi di spicco che entravano nel salotto di Lisbona. Oggi si presenta come una gradinata in marmo, dove turisti e abitanti di Lisbona si siedono ad ammirare il panorama.
Praça do Comércio ha al centro una statua equestre in bronzo del re José I, che regnava al momento del terremoto. Gli edifici ad arcate di colore giallo che la circondano, ospitano ancora alcuni uffici governativi, ma sono stati per lo più trasformati in ristoranti, in aggiunta al più antico caffè della città, il “Martinho da Arcada”, in attività dal 1782 all’angolo nord-orientale della piazza.
Sul lato occidentale si trova anche il Lisboa Welcome Center, il principale ufficio turistico della città, e un negozio associato che vende una vasta gamma di souvenir (dove ho acquistato la card). Inoltre, una lapide su un muro ricorda l’assassinio del re Carlo I e del principe ereditario in questa piazza nel 1908, due anni prima che il Portogallo fosse proclamato repubblica.
Arco da Rua Augusta e Rua Augusta
Dal lato opposto al fiume, quello settentrionale, si trova l’arco trionfale di Praça do Comércio. Con il nome di Arco da Rua Augusta, questo arco trionfale è stato progettato nel 1775 come porta d’accesso alla città, ma la versione attuale risale al 1875. Le sculture in alto rappresentano la Gloria che incorona il Genio e il Valore, mentre sotto di esse si possono vedere le figure degli eroi nazionali Vasco da Gama, il Marchese di Pombal, Nuno Álvares Pereira e Viriato.
Sul lato rivolto verso Rua Augusta si trova un monumentale orologio a motivi naturalistici. L’intero monumento è stato restaurato nel 2013 e al suo interno è stato posizionato un ascensore per consentire le visite alla terrazza. Da lì su si può ammirare una meravigliosa vista a 360 gradi su Praça do Comércio, Rua Augusta, la cattedrale e tutto il centro. Prima di raggiungere la terrazza, i visitatori passano davanti a una piccola mostra che racconta la storia dell’arco e possono vedere i meccanismi che fanno funzionare il suo orologio.
Superato l’arco, si accede alla Rua Augusta. È la strada dello shopping principale del centro di Lisbona, dove sono concentrate le boutique dei marchi internazionali più importanti. Collega Praça do Comércio con il Rossio ed è pedonale. Questa strada è sicuramente da inserire tra le cose da vedere a Lisbona perché, oltre a una sana passeggiata all’insegna dello shopping, vi permette di assistere agli spettacoli degli artisti di strada.
Igreja de Santo António de Lisboa
Non ho percorso la Rua Augusta per intero, ma ho girato a destra su Rua da Conceição. Sono arrivato fino in fondo alla via, trovandomi di fronte alla Igreja de Santa Maria Madalena. Ho imboccato Rua Santo António da Sé, la strada in salita che si trova sul fianco sinistro della chiesa (proseguendo sempre nella stessa direzione). Salendo di poco, mi sono ritrovato davanti alla Igreja de Santo António de Lisboa.
È una delle chiese principali della città di Lisbona e quindi da inserire tra le cose da vedere. È dedicata a Sant’Antonio da Lisbona, più conosciuto nel mondo cristiano come Sant’Antonio da Padova. Dovete sapere, infatti, che il Santo, all’anagrafe Fernando de Bulhões, nacque proprio nella capitale portoghese nel 1195 da una famiglia benestante. Nel 1220, mentre studiava a Coimbra, entrò nell’Ordine Francescano, adottando il nome António. Le sue missioni lo portarono in Italia, stabilendosi a Padova. A causa della sua immensa popolarità, fu canonizzato meno di un anno dopo la sua morte, nel 1232, diventando uno dei Santi più venerati della Cristianità.
La casa dove nacque Fernando, situata molto vicino alla Cattedrale di Lisbona, fu trasformata in una piccola cappella nel XV secolo. Di questo primo edificio non rimane nulla, perché fu rifatto all’inizio del XVI secolo, durante il regno di re Manuele I. Nel 1730, sotto il re Giovanni V, la chiesa fu ricostruita e ridecorata. La chiesa in stile barocco-rococò che vediamo oggi è il risultato della ricostruzione avvenuta a seguito del terremoto di Lisbona del 1755.
Sé de Lisboa (Cattedrale di Lisbona)
Continuando a salire di pochissimo, mi sono ritrovato di fronte all’imponente facciata della Cattedrale di Lisbona (Sé de Lisboa in portoghese). Dedicata a Santa Maria Maggiore è uno dei monumenti più antichi della città. Risale al 1147 ed è sopravvissuta a diverse battaglie e al devastante terremoto del 1755. Ha subito innumerevoli modifiche nel corso dei secoli e testimonianza di ciò è il un mix di stili romanico, gotico e barocco che si possono ammirare.
All’esterno si presenta con due torri difensive e merlature, che potrebbro far pensare di trovarsi di fronte a un castello, se non fosse per la presenza delle campane e del grande rosone. All’interno, tra le tante cose, sono da vedere un presepe del 1766 e, a sinistra dell’ingresso principale, la fonte battesimale di Sant’Antonio, decorata con pannelli di azulejos aggiunte nel XVIII secolo. L’ingresso alla chiesa è gratuito.
Sono invece a pagamento il chiostro gotico, dove si possono osservare gli sono scavi archeologici che hanno rivelato diversi strati degli ultimi 3000 anni di Lisbona, con fondamenta di costruzioni romane, visigotiche e moresche, e il tesoro della cattedrale al piano superiore.
La cattedrale di Lisbona è una delle cose principali da vedere e vi consiglio anche di sostare per qualche minuto di fronte a essa per poter scattare la classica fotografia del famoso Tram 28 mentre vi passa proprio davanti.
Miradouro de Santa Luzia
Dalla cattedrale ho continuato la mia salita nel quartiere dell’Alfama, percorrendo la Rua Augusto Rosa. Vi renderete conto di trovarvi all’Alfama per la presenza degli edifici color pastello tipici di questo quartiere. In circa 5 minuti sono arrivato al Miradouro de Santa Luzia.
Questa terrazza panoramica è uno dei luoghi più romantici da vedere a Lisbona e si trova accanto alla Chiesa di Santa Lucia. Un pergolato fa da cornice al panorama sul Pantheon Nazionale, sulla Chiesa di Santo Stefano su quella di San Michele. La caratteristica pricinpale di questo punto panoramico, oltre al pergolato, è il muretto completamente ricorerto di azulejos, le tipiche piastrelle portoghesi.
Miradouro das Portas do Sol
Riprendendo la salita, a pochissimi minuti di distanza a piedi, sono arrivato al Miradouro das Portas do Sol. Quest’altro punto panoramico è essenzialmente un enorme balcone che si affaccia sull’antico quartiere dell’Alfama. Da qui si può scattare la classica foto da cartolina di Lisbona, che mostra quello che sembra un colorato villaggio mediterraneo che scende a cascata fino al lungofiume. È tra le cose da vedere a Lisbona assolutamente per chiunque voglia scattare le foto più belle della vecchia Lisbona, con le torri del Monastero di San Vincenzo e la cupola del Pantheon Nazionale che si stagliano nello skyline.
Il nome (in italiano “Porte del sole”) ricorda che questo è il posto migliore per vedere l’alba a Lisbona. Si trova di fronte al Palazzo Azurara, una residenza aristocratica del XVIII secolo, che ora è il Museo delle Arti Decorative. Una statua di San Vincenzo che regge i simboli di Lisbona (una barca con due corvi) si trova di fronte al museo.
Miradouro da Graça
Ho ripreso la salita su Rua São Tomé. In questa via mi sono imbattuto nel Monumento ad Amália Rodrigues, famosissima cantante e attrice portoghese considerata la voce massima del fado. Ho proseguito su Calçada da Graça fino ad arrivare al Miradouro da Graça. Quest’ultima salita è stata abbastanza ripida, quindi vi consiglio di indossare scarpe molto comode quando vi avventurate nel quartiere dell’Alfama.
Mentre i punti panoramici che avevo appena visitato attirano principalmente turisti, questo nel quartiere Graça è ancora un popolare punto d’incontro per la gente del posto. Da lì si possono ammirare il castello a sinistra e la città sottostante, una vista che è sempre stata una delle preferite degli artisti. Sebbene tutti lo chiamino Miradouro da Graça, il nome ufficiale è Miradouro Sophia de Mello Breyner Andresen, una poetessa che ha trascorso molti dei suoi giorni ammirando la città da questo punto. Il suo busto lo fa ancora e una delle sue poesie è esposta su un muro.
Il belvedere si trova di fronte a una delle chiese più antiche di Lisbona (la “Igreja da Graça”), originariamente costruita nel 1271. La sua architettura barocca risale alla ricostruzione post-terremoto del 1755. Al suo interno ospita un’immagine di Cristo che porta la croce, che viene portata per le strade in una processione annuale del tempo di Pasqua. Il convento adiacente divenne una caserma militare nel XIX secolo, ma fu aperto al pubblico per prima volta nel 2017. Presenta un elegante chiostro e un interno in cui si mescolano marmi e una serie di pannelli in piastrelle del XVIII secolo. Essendo arrivato all’ora del tramonto, non ho avuto la possibilità di visitare né la chiesa né il chiostro.
Cosa vedere a Lisbona in tre giorni: giorno 2
Il mio secondo giorno a Lisbona è iniziato con un errore di calcolo. Dopo la colazione a base di pastéis de nata in un bar vicino all’hotel, sono arrivato in metro alla stazione Cais do Sodré. Da lì, anziché prendere un bus o tram che mi portasse al Ponte 25 de Abril e Belém, ho avuto la fantastica idea di andare a piedi camminando sul lungofiume. Più di 6 km sotto il sole di luglio, nella giornata più calda di tutto il viaggio. Sì, a volte faccio delle c@#*ate pure io!
Ponte 25 de Abril: uno dei simboli da vedere a Lisbona
Dopo tanto camminare, sono arrivato al Ponte 25 de Abril, uno simboli indiscussi di Lisbona da vedere assolutamente. Sembra ricordare tantissimo il Golden Bridge di San Francisco ed effettivamente la ditta di costruzione che lo ha realizzato è la stessa. Inaugurato nel 1966, inizialmente si chiamava ponte Salazar, in nome del dittatore Salazar che lo commissionò nel 1960. Il nome odierno invece ricorda la Rivoluzione dei garofani, che riportò la democrazia in Portogallo.
Il ponte è lungo più di 2,2 km ed è alto 70 metri circa. Collega Lisbona con la città di Almada, sull’altra sponda del fiume Tago. Arrivando sotto al ponte, resterete sbalorditi dal chiasso che arriva dal traffico di auto che passano sopra. Guardate in fondo al ponte e noterete la statua del Cristo Rei sull’altra sponda del fiume.
MAAT
Ho ripreso il mio cammino verso Belém, come se non ci fossero i mezzi per arrivarci. Siate più furbi di me, mi raccomando! Camminando sul lungofiume mi sono imbattuto in un edificio ultramoderno, che non avevo incluso tra le cose da vedere a Lisbona. Sto parlando del MAAT, il Museo di Arte, Architettura e Tecnologia.
Si sviluppa su due edifici vicini. Il primo è un edificio sinuoso e piastrellato di bianco (che ricorda un’onda che sale verso il fiume). È una delle icone moderne di Lisbona, e anche se come me non entrate a vedere le mostre, potete passeggiare sil tetto per ammirare la vista dall’alto. Il secondo edificio del MAAT è la prima centrale elettrica del Portogallo, risalente al 1908 e in uso fino al 1975. Aperta al pubblico come museo nel 1990, l’architettura industriale è stata perfettamente conservata e tutti i macchinari originali possono essere visti lungo il percorso del museo.
Monumento delle scoperte
Proseguendo sul lungofiume, sono arrivato a un altro delle attrattive principali da vedere a Lisbona: il Monumento delle scoperte (Padrão dos Descobrimentos in portoghese). Nacque originariamente come struttura temporanea in onore del principe Enrico il Navigatore (nel cinquecentesimo anno dalla morte) e per glorificare le imprese degli esploratori portoghesi in occasione della propagandistica “Esposizione mondiale portoghese” del 1940. È stato ricostruito in cemento e pietra calcarea nel 1960 per ricordare l’Era delle scoperte.
Ha la forma di una nave, con 32 figure allineate su una prua stilizzata, che rappresentano personalità e scopritori del XV e XVI secolo. Il principe Enrico è la figura più alta, con i suoi 9 metri, mentre le altre dietro di lui sono alte 7 metri. L’unica figura femminile rappresenta la regina Filipa de Lencastre, madre del principe Enrico.
Pagando un biglietto di 6 euro, è possibile salire con un ascensore sulla terrazza in cima al monumento, da dove si può ammirare una vista a 360 gradi su Belém e i suoi monumenti principali. Si possono vedere dall’alto il Mosteiro dos Jerónimos, la Torre di Belém e il grande planisfero realizzato sul marciapiede antistante l’entrata al monumento.
Questa mappa di marmo si trova all’interno di una rosa dei venti larga 50 metri ed è stata regalata dal Sud Africa, in ricordo del passaggio del Portogallo da Capo di Buona Speranza, che ha aperto una nuova rotta marittima verso est. La mappa mostra le rotte e le date dei viaggi portoghesi, che essenzialmente coprivano l’intero globo.
Torre di Belém
Ho proseguito sul lungofiume per raggiungere la Torre de Belém, uno dei simboli indiscussi di Lisbona da vedere. Fu costruita nel 1515 come faro e fortezza per proteggere l’ingresso al porto di Lisbona. Servì anche da prigione e da punto di partenza per molti dei viaggi di scoperta che portarono i navigatori portoghesi verso territori inesplorati. La scoperta del Brasile, il commercio globale e la colonizzazione di parti dell’Africa e dell’Asia, hanno dato alla monarchia portoghese una ricchezza senza precedenti, e per questo il monumento è stato abbellito con motivi che glorificano quell’epoca. Scolpiti nella pietra sono corde intrecciate, nodi, croci e sfere, oltre a un rinoceronte che ha ispirato un famoso disegno di Durer.
Sulla facciata sono anche scolpiti San Michele, la cui immagine accompagnò Vasco da Gama nel suo viaggio epico in India nel 1498, e San Vincenzo, patrono di Lisbona insieme a Sant’Antonio. L’imponente lavorazione in pietra, l’unicità dell’architettura e il significato storico hanno fatto conferire al sito il riconoscimento di Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. L’ingresso è consentito solo a 150 persone alla volta, quindi di solito si possono trovare lunghe file all’esterno.
Pastéis de Belém
Dopo una così lunga camminata ed essendo ormai passata abbondantemente l’ora di pranzo, uscito dalla torre sono andato subito verso una delle tappe imperdibili a Belém: la pasticceria Pastéis de Belém. Essendo una delle attrattive principali, all’ingresso solitamente si trova una fila lunghissima. Per fortuna, nel mio caso non è stato così e, in una decina di minuti, sono riuscito a entrare e sedermi a un tavolo.
Sebbene il menù della pasticceria fosse vasto, cosa potevo prendere se non i pastéis? Di tutti quelli mangiati durante il mio viaggio in Portogallo, questi non sono stati tra i miei preferiti. Erano buoni, eh, ma non hanno avuto quel qualcosa in più rispetto ad altri pastéis mangiati in giro per il Paese. Resta comunque il luogo dove questo dolcetto tipico è nato (in realtà nel monastero accanto) e, complice anche l’ambiente decorato con azulejos, merita comunque una sosta per una pausa dolce.
Mosteiro dos Jerónimos
Dopo aver letteralmente divorato tre pastéis, ho attraversato la strada per visitare il luogo dove questi dolcetti deliziosi sono nati. Il Mosteiro dos Jerónimos è uno dei primi monumenti in Europa ad esser diventato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Costruito nel 1500, fu pagato con i profitti realizzati nel commercio delle spezie con l’Oriente e ospitava i monaci dell’Ordine di San Girolamo (i “Jerónimos” o Hieronymites).
La Igreja de Santa Maria de Belém, l’unico ambiente del monastero a ingresso gratuito, presenta colonne a forma di tronco d’albero che sembrano crescere verso il soffitto e ospita le tombe dell’esploratore Vasco da Gama e del poeta del XV secolo Luís de Camões. La sua volta è considerata uno degli esempi più straordinari dell’architettura gotica in Europa.
Per entrare nel chiostro, considerato uno dei più belli d’Europa, è necessario pagare un biglietto di 10 euro. È di forma quadrata e misura 55 metri per lato, con due ordini di bifore lungo i lati. Direttamente collegati al chiostro, sono distribuiti diversi spazi attigui, come la sala capitolare, il refettorio, i confessionali e la biblioteca. La Sala Capitolare non fu mai utilizzata, poiché la volta e la decorazione interna furono completate solo nel 1886. Due anni dopo, la tomba di Alexandre Herculano fu collocata al centro della stanza. È stata temporaneamente utilizzata come pantheon per altre personalità più recenti della storia del Portogallo, che in seguito sono state trasferite al Pantheon Nazionale.
Molto bello da vedere è il refettorio a volta, decorato con azulejos dipinti a mano del 1700 e raffiguranti miracoli e scene della vita di Giuseppe. L’ex dormitorio è ora diviso in due musei: il Museo Archeologico Nazionale e il Museo Marittimo.
Questo monastero è stato uno dei monumenti che ho apprezzato di più e che mi ha lasciato senza parole, quindi vi consiglio di inserirlo tra le cose da vedere a Lisbona.
Basilica da Estrela
Uscito dal monastero, ho preso l’autobus dalla fermata che si trova proprio di fronte alla pasticceria Pastéis de Belém. Ho preso prima il bus 727 fino a Praça Armada e da lì il 773 fino alla Basilica da Estrela. È uno dei monumenti più belli da vedere a Lisbona e una delle sue chiese più monumentali. Si tratta di un edificio barocco e neoclassico costruito dalla regina Maria I nel 1790, in ringraziamento per la nascita di suo figlio. La tomba della regina, morta in Brasile, si trova all’interno vicino alla porta di un presepe barocco, il più grnde del Portogallo, con oltre 500 immagini in terracotta e sughero.
L’interno è ricoperto di marmi policromi e dipinti, mentre l’esterno si presenta con una grande cupola rococò, due campanili, e sculture monumentali che alludono al Sacro Cuore di Gesù. È possibile vedere la cupola da vicino salendo 114 gradini fino alla sua terrazza, da dove si può vedere una vista del castello e del ponte 25 de Abril.
Attraversando la strada si trova il Jardim da Estrela, uno dei parchi più belli di Lisbona, con una vegetazione molto florida e stagni per le anatre. È molto carino sia per fare una passeggiata nel verde sia per sedersi su una panchina e riprendersi dalla lunga camminata (come ho fatto io).
Parque Eduardo VII
Recuperate le forze, ho preso il bus 720 (in alternativa si può prendere il 738) fino a Praça Marquês de Pombal. Ho attraversato la piazza fino ad arrivare al Parque Eduardo VII. Il parco centrale di Lisbona prese il nome del monarca inglese Edoardo VII, che visitò Lisbona nel 1903, cinque secoli dopo l’Alleanza anglo-portoghese. Sale su una delle colline della città e offre una splendida vista dall’alto. È costituito da siepi di bosso simmetriche e una varietà di piante, la maggior parte delle quali si trova all’interno di una serra degli anni ’30. Questa serra è uno degli spazi verdi più importanti di Lisbona, considerato un autentico museo vivente, con i suoi laghetti e cascate, statue e centinaia di specie di piante.
In cima al parco si trova un punto panoramico con un monumento che ricorda alla Rivoluzione dei garofani del 25 aprile 1974.
Cosa vedere a Lisbona in tre giorni: giorno 3
Oceanário de Lisboa
Dopo la mia consueta colazione a base di pastéis de nata, la mia terza giornata a Lisbona è iniziata in metro, linea rossa (vermelha), con destinazione la stazione ferroviaria Oriente. Da lì, a piedi, ho raggiunto l’Oceanário de Lisboa. Sono arrivato all’apertura e ho trovato un po’ di fila per entrare.
È uno dei più grandi acquari del mondo, creato per l’Esposizione Universale di Lisbona del 1998 ed è stato il primo acquario a mostrare tutti gli habitat oceanici in un unico spazio. Le oltre 25.000 creature marine sembrano nuotare insieme, ma gli squali sono separati dai pesci indifesi più piccoli da pareti acriliche invisibili. Ci sono diverse specie marine, come le razze, il pesce luna, i cavallucci marini, le lontre e i pinguini.
Senza dubbio l’Oceanário è una delle attrattive da vedere a Lisbona con i bambini, ma vale la pena anche per noi adulti.
Parco delle nazioni
Uscito dall’Oceanário, ho fatto un giro nei dintorni. Qui sorge infatti il Parco delle nazioni, un’ex zona industriale nella parte orientale di Lisbona scelta come sede per ospitare l’Esposizione universale del 1998. La brutta area industriale del passato è rinata in un futuristico quartiere dove dominano vetro e acciaio, in edifici che sono esempi di architettura contemporanea. Molti sono strutture rimaste dall’Esposizione universale, mentre altri sono costruzioni più recenti che hanno mantenuto il tema oceanico, come le torri gemelle São Gabriel e São Rafael (costruite tra il 2000 e il 2004), che assomigliano a navi e prendono il nome appunto da due navi di Vasco da Gama.
Un altro grande esempio di architettura contemporanea nel quartiere è la stazione ferroviaria di Oriente, progettata da Santiago Calatrava. L’area è dominata da una passeggiata panoramica di circa 5 km lungo il fiume Tago, con i suoi spazi verdi con alberi esotici. È anche un museo a cielo aperto, con dozzine di opere d’arte pubblica di artisti locali e internazionali. Ci sono sculture, murales di piastrelle, vulcani d’acqua in eruzione, panchine a forma di onda. Non è una zona molto frequentata dai turisti, ma vi assicuro che merita di essere inclusa tra le cose da vedere a Lisbona.
Non ho percorso la passeggiata a piedi, ma ho utilizzato la Telecabina Lisboa. Si tratta di un servizio di funivie che vanno dall’Oceanarium alla Torre Vasco da Gama, offrendo circa 10 minuti di viste mozzafiato sulle diverse attrazioni della zona. Io ho acquistato il biglietto di andata e ritorno al costo di 6,50 euro.
La Torre e il Ponte Vasco da Gama
Arrivato a destinazione, ho potuto vedere da vicino la Torre Vasco da Gama. Costruita come torre di osservazione con ascensori panoramici, è stata ampliata nel 2013 per diventare un hotel. Il ponte superiore, da cui si gode una vista sul fiume, sul ponte Vasco da Gama e su tutto il Parque das Nações, è ora un ristorante stellato Michelin. Con i suoi 142 metri, la torre è l’edificio più alto della città. La sua architettura, che ricorda il Burj al-ʿArab di Dubai, ricorda le navi a vela che portarono Vasco da Gama in India nel XV secolo.
Continuando a camminare lungo il fiume (ma io mi sono fermato alla torre), è possibile vedere da vicino il Ponte Vasco da Gama. Inaugurato nel marzo del 1998, poco prima dell’apertura dell’Esposizione Universale, questo ponte funge da autostrada sul fiume Tago. Le sue sei corsie collegano Lisbona al sud del Portogallo e alla Spagna. I suoi 17,3 chilometri di lunghezza lo rendono il più grande d’Europa e uno dei dieci più lunghi del mondo. Sembra quasi svanire in lontananza se visto dal Parque das Nações. Il suo nome rende onore a Vasco da Gama, il primo europeo a raggiungere l’India via mare (aprendo il commercio tra Oriente e Occidente), esattamente cinque secoli prima della sua inaugurazione.
Chiado: il quartiere elegante da vedere a Lisbona
Dopo aver ripreso la funivia e la metro dalla stazione Oriente, sono ritornato nel centro di Lisbona. Sono arrivato al Chiado, il quartiere più elegante di Lisbona e una delle zone della città che ho amato di più. La maggior parte degli edifici risale alla fine del 1700, ma molti sono stati restaurati negli anni ’90, dopo un devastante incendio nel 1988. Durante la Belle Époque gli scrittori erano soliti scrivere seduti nei suoi caffè storici. Questo è anche il quartiere dei teatri classici, delle librerie (alcune sono tra le più antiche del mondo), dei ristoranti sofisticati stellati Michelin e dei negozi di marchi internazionali, che gli conferiscono un vivace ambiente cosmopolita in qualsiasi momento della giornata.
Per prima cosa, per recuperare po’ le forze, mi sono seduto a un tavolo de “A Brasileira“. È la caffetteria storica più famosa di Lisbona e per chi arriva qui, anche se il menù offre tante cose buone, è d’obbligo prendere un espresso (bica in portoghese) e il pastel de nata. Dopo questa piccola nota dolce, ho ammirato l’elegante piazza Largo do Chiado, dominata dalla Igreja de Nossa Senhora da Incarnação.
Covento do Carmo: il monumento più suggestivo da vedere a Lisbona
Ripreso il cammino, lungo il percorso mi sono imbattuto in uno degli edifici più fotografati di Lisbona, in Largo Rafael Bordalo Pinheiro. Construito nel 1863, è ricoperto di piastrelle che illustrano figure mitologiche che rappresentano la Terra, l’Acqua, la Scienza, l’Agricoltura, il Commercio e l’Industria e in alto l’Occhio della Provvidenza.
Arrivato davanti all’ingresso del Convento do Carmo, ho trovato una brutta sorpresa. Il sito è chiuso la domenica! Non mi ero informato al riguardo, perché mai avrei immaginato che uno dei monumenti più famosi di Lisbona fosse chiuso la domenica. Adesso che lo sapete, segnatevelo e cercate di organizzare l’itinerario di conseguenza.
Le rovine del Convento do Carmo sono uno dei luoghi più affascinanti da vedere a Lisbona. Era l’edificio medievale più grande della città ed è oggi testimonianza del devastante terremoto del 1755 che distrusse gran parte di Lisbona. Il suo tetto crollò sulla congregazione mentre si stava celebrando la messa in quel giorno di Ognissanti e non è mai stato ricostruito. La maggior parte dell’architettura risale al 1300, ma le finestre in stile manuelino (gotico portoghese) e altri dettagli furono aggiunti successivamente, nel XVI e XVIII secolo. Miracolosamente, gran parte dell’arte custodita nel convento è sopravvissuta al terremoto, ed è stata poi distribuita tra le diverse chiese della città. Tuttavia, molti pezzi di interesse artistico e culturale sono rimasti e possono essere visti tra gli archi gotici e nella sacrestia, che non è stata danneggiata dal sisma.
La chiesa era il luogo di sepoltura della moglie di Cristoforo Colombo, Filipa Perestrelo, originaria dell’isola portoghese di Porto Santo, che l’esploratore genovese sposò nell’Igreja de Santiago di Lisbona. Si ritiene che sia stata sepolta nella prima cappella a destra, ma non ci sono tombe o iscrizioni che lo attestino.
Sfortunatamente ho potuto ammirarlo solo dall’esterno, da una piazza piena alberi di jacaranda e con una monumentale fontanella del 1771, che forniva l’acqua dell’acquedotto Águas Livres.
Elevador de Santa Justa
A destra del convento si trova un cancello che conduce all’Elevador de Santa Justa e ai Terraços do Carmo, terrazze ora occupate da un caffè e bar all’aperto, che offrono una vista sul castello e su Praça Rossio. La tappa successiva del mio terzo giorno a Lisbona sarebbe dovuto essere l’Elevador de Santa Justa. Sfortunatamente, a causa delle disposizioni anti-covid, era chiuso.
Questa centenaria torre in ferro è un ascensore che collega il centro città al quartiere del Chiado sulla collina. Vanta alcune delle migliori viste sul centro di Lisbona, quindi sebbene sia stato costruito per il trasporto pubblico, ora è utilizzato principalmente dai turisti come punto panoramico. È alto 45 metri ed è uno dei monumenti più fotografati e importanti da vedere a Lisbona.
In cima, presso la passerella che conduce a Largo do Carmo, si trova una stretta scala a chiocciola che sale al ponte di osservazione. Offre una vista a 360º sulla Baixa, sopra Piazza Rossio fino alla cima dell’arco della Rua Augusta. È bello di giorno ma vale anche la pena visitarlo di notte, con la città illuminata sotto: chiude alle 21:00 da novembre ad aprile e solo alle 23:00 da maggio a settembre. L’architettura della struttura ricorda la Torre Eiffel a Parigi. Non a caso, è stata costruita da Raul Mesnier de Pondard, un discepolo di Gustave Eiffel. Fu inaugurato nel 1902. Originariamente alimentato a vapore, è stato elettrificato nel 1907.
Castello di São Jorge
Da Praça da Figueira ho preso il bus 737 in direzione del castello di São Jorge. La fortificazione della collina più alta di Lisbona risale a prima dell’occupazione romana. Questa fortificazione è stata in seguito rinforzata dai Visigoti e dai Mori. Il castello che si vede oggi è la versione restaurata della costruzione moresca, crollata in gran parte nel terremoto del 1755. Fu anche residenza reale, prima che il re decidesse di costruire un palazzo sul lungofiume, anch’esso completamente distrutto dal terremoto. Oggi il castello è il principale punto di riferimento dell’antica Lisbona e offre una vista mozzafiato dalle sue mura e dalle terrazze ombreggiate da pini.
Entrando dal cancello principale, ci si imbatte nella statua di Afonso Henriques, il primo re del Portogallo, che conquistò la città dai Mori nel 1147. Oltre due secoli dopo, il castello fu dedicato a San Giorgio, il santo patrono dell’Inghilterra, in seguito al trattato anglo-portoghese del 1373. Una serie di cannoni puntati verso la città ricorda lo scopo difensivo del castello.
In quel che resta del palazzo medievale dove l’esploratore Vasco da Gama fu accolto dal re nel 1499 dopo il suo epico viaggio in India, si trova un piccolo museo archeologico e un ristorante. La maggior parte di ciò che è in mostra nel museo è stato trovato negli scavi intorno al castello e nel quartiere limitrofo e include monete, ceramiche e piastrelle moresche.
Dalle torri e mura del castello sì può ammirare un panorama mozzafiato sulla città. Si possono vedere i principali monumenti e piazze di Lisbona, tra cui Praça Rossio, Praça do Comércio, il ponte 25 de Abril. L’area che circonda le torri ospita numerosi pavoni, che mostrano ai turisti il loro piumaggio colorato.
Elevador da Bica
Finita la visita al castello, ho ripreso il bus 730 (che fa capolinea proprio accanto all’ingresso principale del castello) per poi prendere il bus 714 da Praça do Comércio. Ho raggiunto l’Elevador da Bica.
Rua da Bica de Duarte Belo è la strada più fotografata di Lisbona, non solo perché incornicia con in modo pittoresco con i suoi edifici colorati una vista sul fiume, ma anche per la sua affascinante funicolare. Inaugurata nel 1892, questa funicolare gialla porta turisti e pendolari tra il quartiere di Cais do Sodré sul lungofiume e il quartiere di Bairro Alto in cima a una collina.
Trasporta fino a 23 passeggeri e compie il tragitto in soli 5 minuti. Parte ogni 15 minuti, a partire dalle 7:00 nei giorni feriali e il sabato e dalle 9:00 la domenica. L’ultima partenza è alle 21:00 per tutta la settimana.
Rua Nova do Carvalho: la strada rosa di Lisbona
A poca distanza dall’Elevador da Bica si trova un’altra strada particolare da vedere a Lisbona. Sto parlando di Rua Nova do Carvalho, meglio conosciuta come la “strada rosa di Lisbona“. La colorazione rosa della pavimentazione di questa strada è il frutto di un progetto di rinnovamento urbano nel 2013. È diventata il centro della vita notturna di Lisbona ed è spesso utilizzata anche come galleria d’arte all’aperto.
Altre cose da vedere a Lisbona
Con la strada rosa si è concluso il mio itinerario di tre giorni a Lisbona. Le cose da vedere a Lisbona, tuttavia, non sono solo queste. La capitale del Portogallo vanta infatti una vastissima offerta museale. Nei miei piani erano stati inseriti alcuni di questi musei ma per questioni di tempo non sono riuscito a visitarli.
Se avessi avuto un giorno in più, avrei sicuramente visitato il Museu do Fado, il Museu Nacional do Azulejo, LX Factory e il Cristo Rei sull’altra sponda del fiume Tago. Altra cosa da vedere a Lisbona, camminando senza meta tra i suoi quartieri più caratteristici, è la street art. Che dire, ho sicuramente diversi motivi per tornare a Lisbona!
Mappa delle cose da vedere a Lisbona
Vi lascio una mappa con segnate le cose da vedere a Lisbona, in modo che possiate creare il vostro itinerario con più facilità.
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6 Comments
Itinerario Spettacolare! Potrei averne una copia? Grazie!
Ciao Gloria! Inviato 🙂
Bellissimo itinerario, molto dettagliato e sopratutto utile!!! Potrei averne una copia per mail in modo da utilizzarlo per programmare il viaggio?
Grazie mille!
Ciao Chiara! Inviato 🙂
Ciao Andrea, a Capodanno andremo in Portogallo (io, mio marito e le nostre gemelline di 4 anni) e sto studiando i tuoi itinerari :)). Arriveremo a Porto e noleggeremo la macchina per poi ripartire da Lisbona! Potrei avere una copia dei tuoi itinerari di 2 giorni a Porto e 3 a Lisbona? Poi cercherò anche di fare le tappe intermedie Nazarè, Obidos, Aveiro…ecc.
Un saluto e complimenti!!!
Ciao Alessandra. Itinerario inviato, buon viaggio! 🙂