In questo articolo vi farò visitare una zona meno turistica della Puglia. L’itinierario toccherà i luoghi di Giuseppe Di Vittorio, tra cui Cerignola, sua città natale, Orta Nova, Lucera e Minervino Murge.
Chi mi segue sui social saprà già che sono tornato da pochi giorni da un bellissimo press tour a Cerignola. L’itinerario di questo tour era incentrato sulla figura di Giuseppe Di Vittorio e non a caso è stato organizzato a ridosso del Primo Maggio, festa dei lavoratori. Io onestamente non sapevo molto di Giuseppe Di Vittorio, anche perché la storia del Novecento non viene trattata in modo tanto approfondito a scuola, al di là delle due guerre mondiali. Grazie a questo press tour ho potuto conoscere l’uomo Giuseppe Di Vittorio, oltre alla figura politica, attraverso i suoi luoghi. Direi che non poteva capitarmi modo migliore!
Cerignola: città natale di Di Vittorio
Cerignola è stata la località scelta come base del press tour. Io alloggiavo presso il b&b Dimora Borgo Antico, una struttura molto confortevole e ben curata nel cuore del centro storico.
Cosa Vedere a cerignola: il duomo
Il centro di Cerignola offre diverse cose da vedere, a cominciare da Piazza Duomo. Qui sorge la Cattedrale della città, dedicata a San Pietro Apostolo. Il Duomo di Cerignola è anche noto come Duomo Tonti, in onore del benefattore che lasciò una cospicua donazione al comune, affinché fosse costruito questo edificio religioso. I lavori di costruzione iniziarono nel 1873 e terminarono nel 1934.
È uno degli edifici religiosi più grandi del sud Italia ed è stato realizzato in pietra di Trani. La facciata si presenta con elementi in stile gotico e un grande rosone centrale. Il duomo di Cerignola colpisce molto per le sue dimensioni imponenti. Basti pensare che il suo punto più alto raggiunge i 90 metri, tanto che la cupola è visibile da gran parte del Tavoliere delle Puglie. Sebbene l’esterno sia molto ben decorato, l’interno è piuttosto semplice, diviso in tre navate intonacate di bianco.
Cosa Vedere a cerignola: il teatro mercadante
Poco lontano da Piazza Duomo, si trova il Teatro Mercadante. Non è stato possibile vederlo all’interno, ma questo luogo è in qualche modo legato alla figura di Giuseppe di Vittorio. Egli sdoganò il fatto che a teatro potessero andare solamente le persone facoltose. Era solito recarsi a teatro accompagnato dalla madre, perché sosteneva che anche le persone povere dovessero godere della musica e dell’arte.
Cerignola ha un ruolo di rilievo nella storia italiana della musica. Qui infatti si fermò per alcuni anni Pietro Mascagni, al quale fu affidata la direzione della Filarmonica della città. Durante la sua permanenza a Cerignola, Mascagni compose 5 opere, tra cui Cavalleria Rusticana.
Cosa Vedere a cerignola: piano delle fosse granarie
Nella parte sud di Cerignola esiste un luogo più unico che raro: il Piano delle Fosse Granarie. Si tratta di un’area di circa 26.000 metri quadrati con circa 600 fosse utilizzate per secoli per la conservazione del grano. Oggi le fosse granarie sono considerate un patrimonio prezioso che testimonia la storia bracciantile di Cerignola.
La conservazione dei cereali nelle fosse è stata una pratica molto diffusa in Daunia sin dal tempo dei romani. Il Piano delle Fosse Granarie di Cerignola ha la peculiarità di essere l’unica area ancora esistente con così tante fosse. La struttura della fossa è ben studiata: consiste in una cavità a forma di campana scavata nel terreno. La parete è tinteggiata con latte di calce (oggi sostituita dal cemento) in modo da evitare il contatto tra il grano e il terreno. La profondità delle fosse varia tra i 4 e gli 8 metri. L’imboccatura è costituita da blocchi di pietra locale, dove i lavoratori potevano poggiare i piedi durante il riempimento e lo svuotamento. Le fosse venivano chiuse con assi di legno, ricoperte da un cumulo di terra. A ogni fossa è inoltre abbinato un cippo di pietra, con incise le iniziali del proprietario.
In occasione del press tour, è stata organizzata l’apertura di una di queste fosse e ho potuto rendermi conto di come si svolgessero le operazioni di apertura, riempimento e svuotamento delle fosse. Per queste operazioni venivano impiegati 6 lavoratori, chiamati sfossatori, di cui due lavoravano all’interno della fossa e quattro all’esterno ai bordi dell’imboccatura.
Cosa Vedere a cerignola: museo civico e museo del grano
Molto interessante da visitare è il Museo Civico di Cerignola, gestito dai volontari della pro loco locale. All’interno si possono visitare tre diverse sezioni. La prima è quella dedicata ai cerignolani illustri. Tra questi compaiono l’immancabile Giuseppe Di Vittorio, il sindacalista che ha rivoluzionato la condizione dei lavoratori italiani; il conte Giuseppe Pavoncelli, Ministro dei Lavori Pubblici e fautore dell’Acquedotto Pugliese; il musicista Pasquale Bona, inventore del solfeggio; il filologo Nicola Zingarelli, padre del Vocabolario della lingua italiana Zanichelli.
La seconda sezione è dedicata al Museo del Grano. Qui sono esposti vari attrezzi da lavoro utilizzati in passato in tutte le fasi di coltivazione del grano, dalla semina alla trebbiatura, fino ad arrivare alla sua conservazione. Il percorso in questa sezione del museo spiega anche la differenza tra i vari tipi di grano, cosa molto utile da sapere, dato che la maggior parte di noi parla di grano tenero o duro senza conoscerne esattamente la differenza… me compreso fino a qualche giorno fa!
La terza sezione riguarda il Museo Multimediale, interamente dedicato alle fosse granarie. Qui è stata ricostruita una fossa granaria a grandezza reale, dove il visitatore può rendersi davvero conto di come sia struttrata e di cosa significhi lavorarci.
Cosa Vedere a cerignola: IL MURALE dedicato a giuseppe DI VITTORIO
Vicinissimo al Piano delle Fosse Granarie e al Museo Civico di Cerignola si trova il murale dedicato a Giuseppe di Vittorio. Quest’opera fu realizzata nel 1974 dagli artisti Rocco Falciano ed Ettore de Conciliis, intitolandola “Di Vittorio e la Condizione del Mezzogiorno“.
Originariamente l’opera fu ubicata in Piazza della Repubblica, ma negli anni ’80 fu rimossa a causa di lavori di rifacimento della piazza stessa. Gli oltre 200 frammenti del murale rimasero abbandonati negli scantinati comunali per anni, fino a quando nel 2008 lo storico Giovanni Rinaldi (nostro accompagnatore per tutto il press tour) non intraprese una battaglia affinché l’opera fosse restituita ai cittadini cerignolani, molto affezionati alla figura di Di Vittorio. Dopo un lungo e complicato restauro, alla fine il murale è stato collocato in Piazza della Libertà e inaugurato nel novembre 2017 in occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Di Vittorio.
Cosa Vedere NEI DINTORNI DI cerignola: torre alemanna
A 18 km da Cerignola, nella frazione di Borgo Libertà, sorge il complesso di Torre Alemanna. Si tratta di una torre costruita dall’Ordine dei Cavalieri Teutonici. Federico II di Svevia donò infatti delle terre in quest’area all’Ordine Teutonico, il quale riuscirì a creare un fondo con una fiorente attività agricola e zootecnica. Il primo documento che parla di Torre Alemanna risale al 1334. Il complesso godé di un periodo di prosperità, fino a quando nel 1483 i Cavalieri lo lasciarono alla Chiesa. Dal Sedicesimo secolo iniziò per Torre Alemanna un lungo periodo di declino, fino all’abbandono. Fu soltanto nella seconda metà del secolo scorso che il sito fu ripreso e oggi ospita il Museo delle Ceramiche.
Altri luoghi di Giuseppe Di Vittorio
orta nova
Dopo aver descritto cosa vedere a Cerignola, città natale di Giuseppe Di Vittorio, spostiamoci di qualche chilometro. Andiamo a Orta Nova, o meglio nelle campagne circostanti. Qui si trova la Masseria Durando-Cirillo, dove Giuseppe Di Vittorio andò a lavorare alla tenera età di 8 anni. Egli dovette infatti abbandonare la scuola dopo la morte del padre e fu inizialmente assunto in questa masseria ricoprendo mansioni “semplici” adatte alla sua età, come ad esempio scacciare gli uccelli dai campi durante la semina.
lucera
Durante il press tour ho avuto modo di visitare la cella in cui Giuseppe di Vittorio fu incarcerato nel 1921. Devo ammettere che entrare all’interno della Casa Circondariale di Lucera è stata un’esperienza forte. Innazitutto era impressionante sentire chiudere le porte alla mie spalle e il rumore delle chiavi mentre le serravano. Una volta arrivato davanti alla pesante porta di legno della cella, c’è stato un altro momento forte: sentire le voci dei detenuti della struttura carceraria provenire dalle celle ai piani superiori.
Una volta entrato all’interno della cella, ho trovato uno spazio molto stretto, con un letto costituito da una spessa asse di legno appesa alla parete con due catene e un sottile materasso, un tavolino con sopra una ciotola e un bicchiere di legno.
Dopo l’esperienza all’interno del carcere e un delizioso pranzo presso il ristorante Palazzo D’Auria Secondo, abbiamo fatto un breve giro nel graziosissimo centro storico di Lucera. A quell’ora c’era pochissima la gente in giro e in questo modo è stato possibile assaporarne al meglio la bellezza. Camminando per il centro storico s’incontrano varie chiese e palazzi nobiliari.
Il suo cuore è Piazza Duomo, dove sorge la Cattedrale dell’Assunta. Essa risale al Trecento ed è stata realizzata con la pietra locale. La facciata si presenta asimmetrica e con un rosone centrale. Su un lato svetta il campanile con bifore e monofore in stile gotico. Lucera è un paese di origine antichissime e ciò è testimoniato dall’Anfiteatro Romano edificato in epoca augustea, il quale poteva contenere fino a 18 mila persone.
minervino murge
L’ultimo giorno di press tour, dopo l’interessantissima visita all’Azienda Santo Stefano dei Conti Pavoncelli, sede del Consorzio “Bella della Daunia”, e ai suoi meravigliosi uliveti, ci siamo spostati a Minervino Murge. Questa cittadina arroccata su una collina a 500 metri sul livello del mare, si trova in provincia di Barletta-Andria-Trani, nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
Minervino Murge è un luogo molto importante nella storia di Giuseppe Di Vittorio, perché nel 1911 diresse la Camera del Lavoro locale a soli 19 anni, iniziando quindi a ricoprire ruoli di rilevanza nella sfera sindacalista. Appena arrivati, abbiamo pranzato al Ristorante La Tradizione Cucina Casalinga, un locale molto accogliente che vi consiglio per l’ottima cucina, se volete gustare i piatti tradizionali del posto.
Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro nel labirinto di vicoletti del centro storico, dove si trovano antiche abitazioni tinteggiate di bianco. Se siete amanti di fotografia, questa cittadina vi regalerà tantissimi spunti per le vostre foto. Ammetto di essere rimasto indietro più volte rispetto al resto del gruppo, per riuscire a immortalare gli scorci che mi colpivano di più. Il nostro giro ha incluso anche la Cattedrale di Minervino Murge dedicata all’Assunta e il Castello, oggi sede del Museo Archeologico cittadino.
Dopo la visita al museo, abbiamo ripreso l’auto e ci siamo spostati verso un luogo molto suggestivo: la Grotta di San Michele. Si tratta di una chiesa rupestre realizzata all’interno di una cavità carsica scavata nei millenni da torrenti. In questo scenario suggestivo creato dalla natura, l’uomo ha poi realizzato l’ingresso in stile neoclassico, la scalinata e l’altare con la statua di San Michele.
Abbiamo concluso la nostra visita a Minervino Murge alla chiesa della Madonna della Croce, l’unica affrescata del paese.
Luoghi della legalità a due passi da Cerignola
Il programma del press tour ha anche incluso due luoghi insoliti rispetto ai tradizionali giri turistici. Si tratta delle due cooperative Pietra di Scarto e Altereco, che operano su terreni e beni confiscati alla malavita organizzata locale nei dintorni di Cerignola.
Queste due cooperative sono due esempi di legalità e virtù in una terra dove purtroppo la mafia è ancora un problema serio. È stata una bellissima esperienza camminare in quei terreni, una volta in mano a malavitosi, oggi suolo fertile per una rinascita. La rinascita di un territorio intero.
Ecco un video del viaggio dal mio canale YouTube:
In collaborazione con Associazione Casa Di Vittorio, Daunia Press Tour e Regione Puglia
9 Comments
Che foto meravigliose! Mi sa che devi cambiare lavoro… ?
Ti ringrazio Enrica! Ehehehe è un pensiero che ho in questi giorni
Meravigliosi sia i vicolini stretti e bianchissimi di Minervino Murge che la suggestiva grotta di San Michele. Anche il murale dedicato a Giuseppe di Vittorio ha un bell’impatto, è sempre bello riscoprire nuovi pezzettini della nostra storia.
Minervino Murge è stata una bellissima sorpresa, avrei voluto avere più tempo per gironzolare tra i suoi vicoletti. La nostra Italia ha tante meraviglie che andrebbero scoperte!
Scoprire questo uomo incredibile, la sua vita, la sua anima, è stato un onore. Per non parlare dell’intero percorso seguito, così ricco di spunti ed emozioni. Siamo davvero stati molto fortunati, penso che queste giornate e la figura di Peppino, saranno sempre con noi!
Un abbraccio,
Claudia B.
È stata un’esperienza fantastica che non dimenticheremo mai 🙂
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