Tornare in Puglia è sempre un’ottima idea. Questa volta ho avuto la possibilità andare più a sud rispetto ai viaggi precendenti e di toccare la provincia di Bari. La destinazione finale di questo mio ultimo viaggio in Puglia è stata Conversano, grazie al press tour “La Festa delle Ciliegie, un percorso di profumi, sapori e colori”. Il press tour è stato organizzato dal GAL Sud Est Barese e dal Comune di Conversano, in occasione della Festa delle Ciliegie che quest’anno si è tenuta a conclusione della manifestazione Maggio Conversanese.
Sebbene Conversano non sia ubicata sul mare, quest’ultimo si trova a circa 8 chilometri, tanto che in pochi minuti di auto si possono raggiungere le principali località balneari della costa barese, prima fra tutte Polignano a Mare. Per questo motivo e per tutte le bellezze che vedrete andando avanti con la lettura, consiglio di aggiungere Conversano tra i posti da visitare in Puglia.
La storia di Conversano in breve…
Conversano ha origini antichissime, addirittura preromane. La sua fondazione risale infatti all’età del ferro, quando i peuceti diedero vita alla città fortificata di Norba. Dopo un periodo prospero durante l’epoca romana, Norba divenne un centro di potere importante nel Medioevo. Fu infatti la città principale di una contea che si estendeva per gran parte della Puglia centro-meridionale, fino ai territori di Brindisi e Lecce. Tra il 1455 e il 1806, Conversano fu un feudo in mano alla casata Acquaviva d’Aragona. Di tutti i feudatari che si sono susseguiti nel corso di questo lungo periodo, Giangirolamo II, più conosciuto come il Guercio delle Puglie, è stato quello che si è distinto maggiormente. In primo luogo per il suo carattere dispotico e l’uso gratuito che faceva della violenza, ma anche per il suo mecenatismo. Durante il suo potere infatti la città di Conversano visse il suo periodo di maggiore splendore culturale.
Conversano oggi
Oggi Conversano è una città di circa 26 mila abitanti. Non considerata la zona “nuova” della città, il suo centro storico si presenta diviso in tre aree. La prima è il Borgo Antico, il nucleo storico originatosi dall’antica Norba. La seconda è il Casal Vecchio, sorto quando gli abitanti di Castiglione (di cui parlerò più avanti) si trasferirono all’interno delle mura di Conversano. In questa fase di espansione della città si costruirono delle stradine lungo l’asse costituito dall’odierna Via Arringo, conferendo al quartiere una conformazione a spina di pesce. La terza area è il Casal Nuovo, risultato dell’espansione della città fino all’Ottocento. Conversano continuò a rimanere chiusa e a svilupparsi all’interno delle sue mura fino al 1870.
L’economia cittadina è prevalentemente agricola. Le coltivazioni principali del territorio di Conversano sono il ciliegio, il mandolo e l’ulivo. Proprio le ciliegie hanno reso Conversano famosa in Italia e all’estero. Si producono varie qualità di ciliegie, ma le più conosciute e vendute sono la Giulia a la Ferrovia. Data l’importanza di questo frutto nell’economia cittadina, viene organizzata ogni anno a fine maggio la Festa delle Ciliegie, una sagra in cui i produttori mettono in vendita i loro frutti e i prodotti da essi derivati. Non ci sono solo stand ovviamente. In occasione della sagra, infatti, si tengono anche spettacoli per le strade del centro storico, manifestazioni culturali ed eventi.
La ciliegia Ferrovia
Ho anticipato poco fa che una delle qualità di ciliegie più famose prodotte a Conversano è la Ferrovia. Le caratteristiche principali di questa cultivar di ciliegie sono la grandezza del frutto e il colore rosso vermiglio della buccia. Anche una volta raccolta, riesce a mantenere la sua freschezza per diversi giorni e ciò consente ai produttori di esportarla facilmente negli altri paesi europei.
Sapete perché si chiama Ferrovia? Il primo albero di questa qualità particolare di ciliegia è stato scoperto negli anni Trenta del Novecento. Fu chiamato Ferrovì, perché era cresciuto nei pressi di un casello ferroviario a Sammichele di Bari, probabilmente per un nocciolo di ciliegia gettato in quel punto. Successivamente questa qualità di ciliegia si diffuse rapidamente in tutto il sud-est barese, diventando una delle cultivar più prodotte nella zona.
Cosa vedere a Conversano
Pur non essendo di grandissime dimensioni, il centro storico di Conversano è tutto da scoprire. Qui si concentrano le principali attrattive della città, anche se il bello è proprio passeggiare nel dedalo di stradine che lo caratterizza, scoprendo degli scorci unici. Fortunatamente in quei giorni ho trovato bel tempo (sebbene molto ventoso i primi giorni) e ho potuto godere pienamente della bellezza del posto.
Il Castello di Conversano
Appena arrivato nel centro di Conversano, mi si è palesato davanti agli occhi il Castello Acquaviva d’Aragona. Il primo nucleo del Castello di Conversano risale al 1054, quando i Normanni lo edificarono a scopo di fortezza difensiva, inglobando parte delle antiche mura megalitiche della città di Norba. Quando quattro secoli dopo nacque la Contea di Conversano, la famiglia Acquaviva d’Aragona volle trasformare quella fortezza in un palazzo signorile. Il castello come lo vediamo oggi è infatti il risultato di diversi rifacimenti che hanno avuto luogo nel corso dei secoli.
Il castello ha una forma trapezoidale e presenta quattro torri. La più antica è la torre normanna del XI secolo, seguita da quella sul lato sud-est del XIII secolo. Riconducibili alla famiglia Acquaviva sono la torre cilindrica, del 1480 e che domina Piazza Castello, e la quella poligonale che si affaccia su Corso Domenico Morea. Un tempo, accanto alla torre poligonale, si trovava il ponte levatoio che serviva a superare il fossato che circondava il castello.
L’ingresso del castello si affaccia su Piazza Conciliazione e la sua realizzazione fu voluta dalla Contessa Dorotea nel 1710. Proprio in alto sull’arcata tardo-barocca si può leggere l’anno di costruzione. Oggi il castello è in parte abitato da privati, anche se ci sono degli spazi visitabili.
La Pinacoteca Civica
Uno di questi spazi visitabili all’interno del Castello di Conversano è la Pinacoteca Civica. Nelle sue sale, la pinacoteca ospita 10 grandi tele realizzate dal pittore napoletano Paolo Finoglio, raffiguranti altrettanti episodi della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, poema epico cavelleresco molto apprezzato dalla casata Acquaviva d’Aragona.
Finoglio si era distinto per diverse opere che aveva già realizzato nel Salento e a Napoli. Per questo motivo, Giangirolamo II chiamò l’artista, commissionandogli varie opere, tra cui la decorazione della sua camera nuziale all’interno dela castello aragonese di Conversano, le tele sulla Gerusalemme Liberata e la chiesa dei Santi Medici, di cui parlerò dopo. Sebbene Fenoglio sia chiaramente un manierista, l’influsso caravaggesco è visibile in alcune tele, come ad esempio ne Il battesimo di Clorinda. Proprio su questa tela si può vedere come la luce arrivi da un punto ben preciso della scena e focalizzi l’attenzione dell’osservatore direttamente sulla mano di Tancredi mentre sta per dare il sacramento del battesimo alla morente Clorinda.
La Basilica Cattedrale di Conversano
Continuiamo il nostro itinerario nel centro di Conversano, spostandoci di poco. La prossima tappa è la Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta. Arrivando dal castello di Conversano, si può ammirare la sua torre campanaria e i meravigliosi portoni laterali. Tuttavia, è quando si arriva in Largo Cattedrale che l’edificio dà il meglio di sé. La facciata è trionfale, in stile romanico pugliese, con un grande rosone centrale, a dodici raggi.
Al mio passaggio si stava celebrando un matrimonio, quindi sfortunatamente non ho avuto la possibilità di ammirarne gli interni come avrei voluto. Sono rimasto giusto vicino l’ingresso per curiosare e ho potuto vedere che è divisa in tre navate. All’interno, inoltre, è custodita l’icona duecentesca di Maria Santissima della Fonte, la protettrice di Conversano e molto venerata a tal punto che tantissime donne conversanesi portano il nome Fonte.
Il Museo Archeologico
Tra le cose da vedere a Conversano c’è il Museo Archeologico. Si trova all’interno del Monastero Benedettino ed espone vari reperti che spaziano dalla Preistoria all’Età Romana. Si possono vedere vari vasi di epoca ellenistica, il corredo funerario di un guerriero e un altro appartenuto a una ragazzina di 12 anni. Proprio quest’ultimo mi ha colpito in modo particolare, probabilmente per la sua giovane età. Il suo corredo comprende vari oggetti della vita quotidiana della ragazzina, tra cui un pettine, uno specchio e il suo anellino d’oro.
Il Monastero Benedettino
Usciti dal Museo Archelogico, non potete perdere un altro gioiellino della città d’arte di Conversano. Sto parlando proprio del Monastero Benedettino e del suo chiostro medievale. In alcune testimonianze si parla della presenza dei monaci benedettini a Conversano già nel IX secolo, anche se i primi documenti ufficiali che parlano di un monastero dedicato al Santo di Norcia risalgono all’XI secolo. Di sicuro è che questo monastero esiste a Conversano da moltissimi secoli.
I monaci benedettini riusciro a godere a Conversano di una sorta di indipendenza dal vescovato locale, rispondendo direttamente dalla Santa Sede. Quando questi abbandonarono il monastero, un gruppo di suore cistercensi provenienti dalla Grecia presero il loro posto nel XIII secolo. Una concessione data da Papa Gregorio X, permetteva alla badessa del Convento Benedettino di Conversano di indossare le insegne vescovili, la mitra e il pastorale e tutto il clero le doveva obbedienza. Come potrete immaginare, questa cosa non andava proprio a genio al Vescovo di Conversano. Era impensabile all’epoca dover sottostare a una donna. Il potete delle badesse del Monastero di Conversano era così grande che fu definito mostruoso. Al Monastero infatti fu dato l’appellativo di Monstrum Apuliae (Mostro di Puglia).
La badessa quindi amministrava grandi ricchezze e per una donna dell’alta società conveniva diventare badessa che sposarsi con un altro nobile. Il chiostro medievale e la chiesa di San Benedetto sono una dimostrazione della grandezza di questo potere e della ricchezza. Si presenta con pianta trapezoidale, un colonnato che presenta dei capitelli di pietra intagliata raffiguranti figure allegoriche di animali e un giardinetto al centro. Il chiostro, inoltre, ha anche un campanile di epoca normanna che si affaccia su Via San Benedetto.
Chiesa di San Benedetto
Adiacente al Monastero, si trova la Chiesa di San Benedetto. Ai lati del portone d’ingresso si trovano quattro leoni, donati da una delle monache del monastero e che prima appartenenvano a una fontana. Il portone si trova lateralmente rispetto all’altare. Lo stile alla base della chiesa è quello romanico, anche se con l’aumentare delle ricchezze dell’ordine religioso, sono state fatte varie aggiunte in stile barocco. La chiesa presenta un campanile, la cui cupola è decorata con maioliche bicrome.
La Chiesa di San Cosma e Damiano
L’itinerario nel centro di Conversano continua con la Chiesa dei Santi Medici (San Cosma e San Damiano). L’interno è un trionfo di stile barocco. Questa chiesa infatti rientra tra le opere compiute da Paolo Finoglio a Conversano. A lui si devono cinque delle sei tele che si possono ammirare sugli altari della chiesa, tra cui il Martirio di San Gennaro, e la ricca decorazione della volta.
Conversano e l’arte moderna
Conversano è denominata città d’arte. Ma l’arte che si può ammirare a Conversano non si limita solamente alle magnifiche opere del passato. Si possono anche visitare mostre di arte moderna e contemporanea, ad esempio alla Galleria Cattedrale. Qui vengono allestite diverse esposizioni temporanee, quindi dateci un occhio se intendete passare da Conversano.
Una mostra che mi ha colpito molto a Conversano è quella di Vittoria Rutigliano, ospitata all’interno di un palazzo signorile in Via Monsignore Lamberti. All’interno di Galleria Vì mi sono dimenticato per qualche minuto di trovarmi in una cittadina dell’Italia Meridionale. Di mostre del genere se ne possono vedere in grandi metropoli come Londra o New York, ma non mi era mai capitato di trovavarne una in un piccolo centro. La sezione che ho preferito in assoluto si trova all’ultimo piano, dove le opere dell’artista si mischiano alla musica e agli effetti luminosi, quasi a far entrare il visitatore in un’atmosfera psichedelica.
Visite guidate a Conversano
Quello che ho descritto finora è un itinerario storico-culturale che si può seguire a Conversano. Qualora non vogliate girare in autonomia e abbiate il piacere di farvi accompagnare da persone qualificate, potete contattare la Pro Loco di Conversano o la Cooperativa Armida. Le loro guide esperte sapranno raccontarvi ogni singolo dettaglio di questa meravigliosa città.
Cosa fare a Conversano e dintorni
Laboratori di cucina
Se vi fermate a Conversano per più di un giorno e avete già visitato tutte le bellezze del suo centro storico, non vi preoccupate perché le cose da fare non mancano! Potreste per esempio pensare di frequentare un laboratorio di cucina. La Pro Loco di Conversano ne offre diversi, quindi vi invito a contattarla se siete interessati. In occasione della Festa delle Ciliegie di Conversano ho avuto modo di frequentarne due a tema ciliegie per l’appunto. Nel primo laboratorio ho assistito alla preparazione della marmellata di ciliegie. Il procedimento è piuttosto semplice. Dopo aver tolto i peduncoli e denocciolato le ciliegie, esse vengono messe a cuocere con lo zucchero, finché non si rapprende tutto. Il risultato finale prevede che le ciliegie restino in pezzi (non come la marmellata che compriamo nei supermercati!).
Il secondo laboratorio di cucina a cui ho assistito, riguardava la preparazione delle pastatelle. Si tratta di un dolce tipico della tradizione di Conversano nel periodo pasquale. Dovete immaginarle come una sorta di panzerotto ripieno di marmellata di ciliegie, scorza di limone e di arancia, noci e cannella. In questo caso, mi son messo anche alla prova in prima persona e devo dire che il risultato è riuscito.
Passeggiate naturalistiche nei dintorni di Conversano
Se vi piace fare lunghe escursioni immersi nella natura, potreste prendere in considerazione quelle offerte da Polyxena. È un’associazione di naturalisti che si occupano di educazione ambientale. Polyxena offre diversi tipi di escursioni che toccano le più belle zone della Puglia centrale, promuovendo un tipo di turismo sostenibile, lento e consapevole. Io ho preso parte a una loro escursione nella Riserva Naturale Orientata dei Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore. È un’area protetta di 348 ettari nel territorio di Conversano e presenta dieci doline carsiche, il Bosco di Castiglione (di cui vi parlerò tra poco) e la Gravina di Monsignore.
Le doline carsiche sono comunemente chiamate Laghi di Conversano, ma in realtà si tratta di stagni temporanei mediterranei. Cosa significa? In pratica lo strato di terra argillosa rossa che caratterizza queste zone, trattiene l’acqua piovana formando degli stagni. Secondo una leggenda, la terra è di colore rosso perché Giangirolamo II era solito sparare alle donne che andavano a raccogliere l’acqua, mirando alle loro anfore. Spesso però sbagliava mira e di conseguenza il terreno si macchiava del sangue di queste donne. I Laghi di Conversano sono stati per secoli fonte di approviggionamento di acqua, ma oggi rappresentano dei veri e propri ecosistemi delicati che devono essere mantenuti per la sopravvivenza della flora e della fauna che vi abitano.
Trekking nei dintorni di Conversano
Se siete alla ricerca di luoghi dove fare trekking nei dintorni di Bari, potete affidarvi a Pugliatrekking Escursionismo. I biologi, naturalisti, documentaristi e speleologi di Trekking Puglia saranno lieti di accompagnervi in una delle tante attività di trekking che offrono. La missione dell’associazione è di far conoscere il territorio, uscendo fuori dai classici giri turistici e promuovendo un turismo lento ed esperienzale. Le guide vi accompagneranno lungo antiche mulattiere alla scoperta di una Puglia più nascosta e segreta.
Grazie a Pugliatrekking Escursionismo ho avuto la possibilità di fare un’escursione alla scoperta del Bosco di Castiglione e della sua area archeologica. Si trova a circa sei chilometri da Conversano ed è caratterizzato da una fitta vegetazione, costituita principalmente da lecci e vegetazione della macchia mediterranea. Al suo interno vivono anche molte spiecie di animali, tra cui vari tipi di uccelli e rettili.
Oltre alla bellezza naturalistica e paesagistica, ciò che rende ancora più affascinante questo luogo è la presenza di un’area archeologica interamente immersa nella natura. L’area del Bosco di Castiglione era infatti abitata già nel VI-V secolo a.C., quando fu fondato un villaggio di capanne. Di quel villaggio, abbandonato con l’avanzata dei Romani nel III secolo a.C., non resta nulla, se non la parte più bassa della cinta muraria che possiamo vedere oggi. Il villaggio abbandonato fu ripopolato nel Medioevo, ma questa volta ricostruito con case in pietra, di cui oggi rimangono dei resti. L’unico edificio rimasto in piedi di quel villaggio medievale è la Torre di Castiglione.
Visitare i dintorni di Conversano: Polignano a Mare
Dopo aver visitato le bellezze del centro storico di Conversano e fatto qualche esperienza a contatto con la natura o provato a mettere le mani in pasta, potreste arricchire il vostro itinerario in Puglia, visitando le altre città nei dintorni di Bari. Una fra tutte Polignano a Mare. Purtroppo ho avuto modo di trascorrere solo un paio d’ore in questa splendida cittadina arroccata sul mare di Puglia. Ho potuto tuttavia notarne la bellezza, vedendo i punti panoramici di Polignano a Mare più famosi. Mi piacerebbe tornare prossimamente e gironzolare tra le sue stradine con più calma.
Dove dormire e mangiare a Conversano
Gli hotel a Conversano non mancano. Potrete scegliere fra diverse tipologie di alloggi: alberghi, b&b, appartamenti, masserie e agriturismi. Io posso consigliarvi due strutture. La prima è l’Agriturismo Casina dei Preti. Qui è dove ho soggiornato durante i miei giorni a Conversano. Avevo un monolocale con angolo cottura e bagno. Tutto davvero molto comodo. L’agriturismo è composto da diverse unità che fungono da alloggi per gli ospiti, un ristorante, un grande giardino con piscina. La posizione è anche molto comoda, a solo un paio di chilometri da Conversano. Nonostante la vicinanza con il centro abitato, l’agriturismo era il regno della pace. Era bellissimo svegliarsi al mattino sentendo solo il cinguettio degli uccelli o il soffiare del vento.
La seconda struttura che vi segnalo è la Masseria Montepaolo Dimora di Charme. Qui hanno soggiornato alcuni dei miei compagni di viaggio e si sono trovati benissimo. Ho avuto modo di fare un pranzo in questa struttura e ho mangiato benissimo. Ogni singolo piatto era preparato con ingredienti ben scelti e questo ovviamente fa la differenza.
Per quanto riguarda invece i ristoranti a Conversano dove mangiare la cucina tipica pugliese o della zona, vi consiglio di andare alla Pizzeria Terrarossa, alla Caffetteria della Corte e da Vita Pugliese. Tutti e tre offrono una buona cucina e si trovano in pieno centro, i primi due addirittura proprio nel Castello Aragonese.
Credo di avervi dato tutte le indicazioni per organizzare un viaggio a Conversano. Il mio invito è quello di pianificare il viaggio in modo da poter viviere un’esperienza a 360 gradi di questo splendido territorio.
Post scritto in collaborazione con GAL Sud Est Barese
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