Se state programmando un viaggio in Sicilia, c’è un luogo che vorrei consigliarvi di visitare: il Castello di Donnafugata. Si trova a circa 15 km da Ragusa, quindi facilmente raggiungibile dal capoluogo ibleo. Continuando a leggere, scoprirete la sua storia, la leggenda che gira intorno a questo castello, e avrete informazioni utili sulla cosa vedere, come arrivare e gli orari di apertura. Iniziamo a scoprire il Castello di Donnafugata!
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Castello di Donnafugata: storia, cosa vedere, come arrivare e orari
Cenni storici
Il castello prende il nome Donnafugata dalla contrada in cui sorge. Ci sono diverse teorie sull’origine del nome. La più plausibile è quella secondo cui gli arabi chiamarono la contrada Ayn as Jafat (Fonte della Salute). Questo nome fu poi trasformato in Ronnafuata in dialetto siciliano, poi essere italianizzato in Donnafugata. C’è invece chi sostiene che il nome derivi dalla leggenda del Quattrocento, secondo cui una donna sarebbe fuggita dalla prigionia nell’antico castello. Un’altra teoria farebbe riferimento al ritrovamento di una donna uccisa per soffocamento (in dialetto “donna affucata“) nella zona.
Per quanto il nome possa far pensare diversamente, in realtà non si tratta di un castello, ma di una dimora nobiliare dell’Ottocento. Non si hanno infatti documenti che testiamoniano l’esistenza di un castello nell’area, se non nella famosa leggenda del Quattrocento. Si sa che lì sorgeva un’antica torre di avvistamento, fatta costruire nel XIV secolo dai Conti di Modica. Pare che il Conte di Ragusa Bernardo Cabrera avesse lì una sua residenza. Sono comunque notizie prive di testimonianze storiche. Si sa per certo, tuttavia, che il feudo passò da Guglielmo Bellio di Cabrera al barone Vincenzo Arezzo nel 1648. Da quel momento, la famiglia Arezzo portò avanti un’opera di trasformazione del nucleo di edifici che sorgeva nel feudo, tramutandolo da una masseria fortificata in una casa di villeggiatura in stile neoclassico.
Il culmine di questa trasformazione avvenne però con il barone Corrado Arezzo di Spuches. Apparteneva a una delle famiglie nobili ragusane più influenti, tanto che nel 1848 fu eletto al Parlamento di Sicilia. Era un uomo molto colto e amava viaggiare. Furono proprio i viaggi a ispirarlo nella trasformazione del complesso da una casa di villeggiatura a un castello in stile neogotico con parco.
La leggenda del Castello di Donnafugata
Ho accennato prima a una leggenda che ruota attorno al Castello di Donnafugata. Si narra che nel XV secolo Bianca di Navarra, dopo la morte di Martino I d’Aragona, fu rinchiusa dal vecchio Conte di Ragusa Bernardo Cabrera tra le mura di Donnafugata. Il conte si era infatti innamorato perdutamente di Bianca di Navarra, che lo aveva rifiutato, e ambiva al trono di cui la donna era diventata reggente. La regina, però, con l’aiuto della servitù riuscì a fuggire dal castello di notte. Pare che il conte, una volta accortosi della fuga di Bianca, si sia avvolto tra le lenzuola del letto ancora caldo della donna. Da questo fatto (leggendario) dovrebbe derivare, come accennato prima, il nome Donnafugata.
Cosa vedere al Castello di Donnafugata
Dopo aver parlato della storia e della leggenda del Castello di Donnafugata, iniziamo ad affrontare nel dettaglio la visita al complesso.
Il Castello di Donnafugata occupa una superficie di circa 2500 metri quadrati. Il piano nobile è un susseguirsi di saloni di rappresentanza, tutti con il mobilio originale che fa immergere il visitatore in atmosfere da Gattopardo. Il castello conta circa 140 stanze, di cui solo una ventina sono aperte al pubblico per la visita. È stato anche scelto come location per alcuni film e serie televisive, tra cui I Vicerè e Il Commissario Montalbano.
Una volta lasciata l’auto nel parcheggio che si trova a poche decine di metri, ci si ritrova di fronte alla facciata del castello. È realizzata in pietra locale e presenta una loggetta centrale e archi acuti sopra le finestre. Superato il portone d’ingresso, sulla sinistra si trova la biglietteria.
Il castello
Si accede al piano nobile attraverso la Scalinata monumentale, realizzata in pietra asfaltica locale, che presenta due copie delle Danzatrici di Canova e una del Fauno danzante. Segue la Sala d’attesa con console in stile Luigi XVI e grandi quadri dell’Ottocento. Si passa poi al Salottino dei fumatori, dove la funzione della stanza usata dagli uomini è rappresentata dalla carta da parati con pipe e sigari. Il gioco delle carte invece è raffigurato sul soffitto affrescato. A seguire vi è il Salotto delle donne, dove domina un prezioso lampadario in vetro di Murano dell’Ottocento.
Uno degli ambienti che ho amato di più è stata la Sala della Musica. Qui, oltre ai pianoforti, si possono vedere le pareti affrescate con la tecnica del trompe-l’oeil. Si vedono raffigurati paesaggi di fantasia e luoghi reali, come il Teatro Massimo di Palermo e l’Etna. Il soffitto è altrettanto affrescato e si trovano raffigurati elementi che rimandano ai passatempi dei Baroni. Accanto alla Sala della Musica, si trova la Stanza di Bianca di Navarra. È il nucleo più antico del complesso e corrisponde all’antica torre di avvistamento. Qui si sarebbe consumata la vicenda narrata nella leggenda. Molto particolare è il pavimento in pietra asfaltica e marmo bianco.
Segue la Foresteria, con una successione di piccole stanze utilizzate per accogliere gli ospiti, e la Quadreria con una collezione di quadri privata. Si passa alla Sala del Biliardo con le pareti affrescate sempre con la tecnica del trompe-l’oeil, che raffigurano paesaggi marini esotici e campagne siciliane. L’ambiente successivo è l’Appartamento del Vescovo, utilizzato per accogliere gli ospiti più illustri. Segue la Sala degli specchi, utlizzata per i balli e le feste, e l’Appartaento della Duchessa, con mobili di inizio Novecento. Si arriva infine al Salone degli Stemmi, sulle cui pareti sono raffigurati circa 750 blasoni di tutte le famiglie nobili siciliane e due antiche armature. L’ultimo ambiente nel percorso di visita è la biblioteca.
Il parco con labirinto
Il Castello di Donnafugata è circondato da un grande parco di 8 ettari. Un tempo contava oltre 1500 specie vegetali, tra piante autoctone ed esotiche. Il Barone, oltre a essere un uomo molto colto, era anche un burlone e amava intrattenere i suoi ospiti. Fece quindi installare nel parco delle “distrazioni” che dovevano rallegrare gli ospiti, tra cui un tempietto circolare, una Coffee House, grotte artificiali o il particolare labirinto in pietra costruito nella tipica muratura a secco del ragusano.
Oltre a queste distrazioni, il Barone fece installare degli scherzi. Ad esempio, su un sedile era stato aggiunto un irrigatore che entrava in funzione non appena un ospite si sedeva. Un altro scherzo era una finta cappella, dove un monaco di pezza abbracciava chiunque mettesse il piede sul secondo gradino dell’ingresso. Si trovavano anche delle tombe vuote che servivano a spaventare le fanciulle – che poi sarebbero state consolate dal Barone. Doveva essere un tipo molto simpatico!
Il parco del Castello di Donnafugata è famoso per il suo labirinto. Realizzato con la tecnica del muretto a secco tipica delle campagne ragusane, il labirinto ha una forma trapezoidale. Il Barone fu ispirato dal labirinto di Hampton Court, vicino Londra, che probabilmente aveva avuto modo di vedere durante uno dei suoi viaggi. Essendo i muri bassi, erano sormontati da siepi di rose rampicanti, in modo da impedire la vista e non facilitare l’uscita.
Come arrivare al Castello di Donnafugata
- Auto: il Castello di Donnafugata si trova a circa 15 chilometri da Ragusa, immerso nella campagna. Quindi il modo più comodo per andare è in auto. Da Ragusa, basta prendere la Strada SP60 per circa 4 km per poi prendere la SP80 per altri 8 km.
- Autobus: è possibile andare in autobus da Ragusa al Castello di Donnafugata grazie al servizio offerto da Autolinee Tumino. I bus hanno i seguenti orari da Ragusa: 7,50 – 8,30 – 12,30 – 13,00. Dal castello partono invece alle 8,50 – 9,15 – 13,20 – 13,50 – 17,20. Il costo del biglietto, acquistabile a bordo, è di 2,90 euro per la corsa semplice e 4,80 per andata/ritorno.
- Treno: si può andare al Castello di Donnafugata anche in treno. Anche qui il burlone del Barone Corrado Arezzo ci ha messo lo zampino! Era così influente che riuscì anche a far deviare il tratto ferroviario tra Ragusa e Comiso in modo da far passare la ferrovia dal Castello di Donnafugata, assiscurandosi una sua stazione privata. La stazione ferroviaria di Donnafugata si trova tutt’oggi a circa 400 metri dal castello ed è ancora in funzione. Se devo esser più preciso, i treni si fermano, ma non c’è personale né una biglietteria dove acquistare il biglietto. Quindi bisogna comprarlo online. I collegamenti in treno non sono molti, ma sono comunque un’opzione. Per gli orari vi rimando al sito di Trenitalia.
Orari di apertura e prezzi
Il Castello di Donnafugata ha i seguenti orari di apertura:
- lunedì: chiuso
- da martedì a domenica : ore dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00 (chiusura biglietteria), con la possibilità di rimanere all’interno della struttura fino alle 16.45.
Il costo del biglietto per il Castello di Donnafugata + il parco è di 6 euro. Hanno diritto a un biglietto ridotto di 3 euro i visitatori tra 6 e 18 anni, gli over 65, gli studenti dai 18 ai 26 anni, chi presenta alla cassa il biglietto del trasporto pubblico (autobus, treno o taxi) utilizzato per raggiungere il castello. L’ingresso è gratuito per i bambini fino a 6 anni, per le persone diversamente abili con accompagnatore.
Davanti al Castello di Donnafugata sono presenti dei ristoranti e trattorie dove poter mangiare.
2 Comments
Andrea grazie per le informazioni utilissime! Sono originaria della Sicilia ma il castello di Donnafugata non l’ho mai visto. Devo assolutamente rimediare!
Ciao Sonia! Sono contento di averti fatto scoprire qualcosa di nuovo. 🙂