L’Irlanda è stata per me la grande novità del 2018. Non avevo mai messo piede sull’isola di smeraldo fino all’estate scorsa. L’avevo sognata ma non ero mai riuscito a concretizzare un viaggio. Alla fine, per un viaggio di lavoro, ho avuto la possibilità di volare a Dublino, trascorrendo tre giorni nella capitale irlandese e includendo una tappa di un giorno a Cork.
Il mio arrivo a Dublino
Non potrò mai dimenticare quando, dopo tre ore di volo, ho iniziato a intravedere le coste irlandesi dal finestino dell’aereo. Man mano che ci avvicinavamo, il colore predominante diventava sempre più il verde, un verde acceso che difficilmente si dimentica.
Sono atterrato a Dublino intorno alle 4 del pomeriggio. Dopo aver passato i controlli doganali abbastanza velocemente (ricordo che l’Irlanda non fa parte dello spazio Schengen), ho acquistato la Leap Card all’information desk dell’area arrivi del Termnal 1, per potermi muovere con i mezzi pubblici a Dublino. Una volta fuori dal terminal, la fermata del bus era proprio lì, attraversando la strada.
Come arrivare al centro di Dublino dall’aeroporto
L’aeroporto di Dublino è ben collegato con il centro città. Sono infatti due le linee di autobus urbani che fanno la spola tra il centro e l’aeroporto. Le linee in questione sono la 747, diretta alla stazione ferroviaria Heuston, e la 757 diretta a Charlotte Way, nel quartiere di Camden. Il costo di una corsa è di 7 euro, che possono essere scalati dal credito della Leap Card.
Leap Card: cos’è e come funziona
La Leap Card è una tessera magneta su cui viene caricato del credito da utilizzare per viaggiare sui mezzi pubblici di Dublino. La card si acquista presso vari rivenditori autorizzati e ha un costo di 5 euro, utilizzabili come credito di viaggio. Potete tranquillamente acquistarla direttamente in aeroporto come ho fatto io, presso il banco informazioni turistiche nell’area arrivi. Ovviamente 5 euro di credito non vi basteranno durante la vostra permanenza a Dublino. Dovrete ricaricare la card con un credito sufficiente e potrete farlo direttamente al momento dell’acquisto. Una volta terminato il credito, potrete comunque ricaricare la Leap Card presso i rivenditori autorizzati, le macchinette alle stazioni della Luas, alle stazioni della DART oppure tramite l’app apposita.
C’è anche una versione della card pensata appositamente per i turisti. Si chiama Leap Visitor Card. Questa versione permette di viaggiare illimitatamente sui mezzi pubblici di Dublino, comprese le linee 747 e 757 da/per l’aeroporto. Potete acquistare la Leap Visitor Card da 1, 3 o 7 giorni e la validità scatta dal primo utilizzo. Rispetto alla Leap Card classica, questa non è pensata per essere ricaricata (nel senso di aggiungere credito). Tuttavia, se per esempio avete in programma di restare a Dublino per 4 giorni, potete acquistare la Leap Visitor Card da 3 giorni e acquistare il giorno mancante alla scadenza dei giorni acquistati inizialmente. Vi basterà andare presso i rivenditori autorizzati.
Dublino si gira tranquillamente a piedi e credo che utilizzerete i mezzi pubblici pochissimo, a meno che non abbiate trovato alloggio molto fuori dal centro. Se non è questo il caso, credo che la Leap Card classica faccia al caso vostro.
Prendere l’autobus a Dublino
A Dublino non esistono i biglietti dell’autobus come li concepiamo di solito noi in Italia. Non esistono ad esempio i biglietti con validità di 60, 90 o 120 minuti. Quando si sale sull’autobus a Dublino, bisogna comunicare al conducente la fermata (o perlomeno la zona) in cui si vuole arrivare e sarà lui a calcolare la tariffa in base al numero di fermate e agli stages, cioè le zone in cui il territorio urgano è diviso.
Se siete in possesso della Leap Card, vi basterà poggiarla sul lettore posto vicino al conducente, una volta che quest’ultimo avrà calcolato la tariffa. Se non avete la card, dovrete pagare direttamente al conducente. Si può pagare solo con monete, perché le banconote non sono accettate e i conducenti non danno resto. Nel caso abbiate diritto al resto, dovrete chiedere il rimborso presentandovi all’ufficio centrale di Dublinbus. Un po’ complicato, vero? Ecco perché forse conviene comunque acquistare la Leap Card, evitando tutte queste rogne!
Un primo assaggio di Dublino
Ho preso il bus 757 per raggiungere il centro di Dublino. Sono sceso alla fermata di Hawkin’s Street per prendere il bus 15 che mi avrebbe condotto all’hotel in cui alloggiavo, nel quartiere di Rathmines. L’autobus mi ha lasciato letteralmente davanti alla porta dell’hotel.
Ho alloggiato al Travelodge Dublin City Centre Rathmines, un hotel con un buon rapporto qualità-prezzo. Non era di sicuro il grand hotel, ma è stata una buona soluzione. Se state organizzando un viaggio nella capitale irlandese, avrete sicuramente notato che i prezzi degli hotel a Dublino non sono particolarmente economici. Uno dei punti di forza dell’hotel era la zona, ben servita dai mezzi pubblici per raggiungere il centro (in realtà si poteva andare anche a piedi in circa 20 minuti) e ricca di servizi, supermercati e locali dove fare colazione e cenare. Ci tengo a precisare che l’hotel in questione non mi ha offerto nulla in cambio di essere citato sul blog. Sto solo consigliando un posto dove dormire a Dublino senza spendere un patrimonio.
Dopo aver lasciato la valigia in camera, ho raggiunto a piedi il centro di Dublino per avere un primo contatto con la città. Erano circa le 18:30 di una domenica pomeriggio di agosto e i pub erano tutti strapieni di persone.
Primo giorno a Dublino
Il primo giorno a Dublino è iniziato con un tempo molto variabile. Al mio risveglio pioveva, ma le previsioni davano tempo in miglioramento da metà mattinata. Sono uscito presto per raggiungere la prima tappa dalla giornata. Prima di parlare di cosa vedere a Dublino, ci tengo a preciare che l’itinerario che ho seguito in questo viaggio, aveva come obbiettivo la conoscenza della città. Per questo motivo non troverete la visita a molti musei di Dublino. Ho preferito vivermi più la città che passare molto tempo tra le mura dei musei.
Se invece avete intenzione di visitare il più possibile, vi consiglio di acquistare il Dublin Pass. Questa tessera vi permette di entrare gratuitamente a circa 30 attrattive di Dublino e l’uso illimitato del bus turistico hop-on/hop-off per 24 ore.
La Cattedrale di San Patrizio
La prima tappa della giornata è stata la Cattedrale di San Patrizio. È la chiesa più grande d’Irlanda e una delle attrazioni di Dublino più visitate. Sorge dove un tempo si trovava una chiesetta in legno. L’edificio odierno risale al 1220 e la sua ubicazione non è casuale. Si trova infatti nel punto in cui San Patrizio battezzava i convertiti al Cristianesimo, presso un pozzo che, secondo la leggenda, era senza fondo e comunicava direttamente con il Purgatorio.
La Cattedrale di San Patrizio non è semplicemente un luogo di culto, perché ogni pietra ed elemento di questo edificio racconta la storia d’Irlanda. Il portone, ad esempio, rimanda a un aneddoto del Quattrocento e in particolare alla disputa tra il Conte di Ormond e il Conte di Kildare. Il primo si era barricato all’interno della Cattedrale di San Patrizio per scampare al suo nemico. Il Conte di Kildare voleva porre fine alla disputa in maniera pacifica, così scavò un buco nel portone ligneo della cattedrale con la sua spada e vi infilò il braccio, in segno di pace. Il Conte di Ormond, all’interno, avrebbe potuto approfittare di quel momento per amputargli il braccio e invece accettò quel gesto di pace, stringendogli la mano. Da qui deriverebbe il modo di dire irlandese “chancing your arm” (rischiare il braccio).
La Cattedrale di San Patrizio è un edificio in stile gotico, realizzato interamente in pietra scura e, all’esterno, questa contrasta parecchio con il verde che la circonda, creando un bellissimo effetto. All’interno sono degni di nota il pulpito in pietra a sinistra del Coro; un’aquila alla destra del Coro che simboleggia la divulgazione della parola di Dio nel mondo; le tombe dei personaggi illustri, tra cui quella di Jonathan Swift, autore de I Viaggi di Gulliver, che fu decano della Cattedrale di San Patrizio dal 1713 al 1745.
Il Castello di Dublino e la Chester Beatty Library
La tappa successiva del mio primo giorno a Dublino è stato il Dublin Castle. Prima però ho fatto una piccola deviazione alla vicinissima Chester Beatty Library, a ingresso gratuito. Si tratta di un museo dell’arte libraria, che espone opere di inestimabile valore. Ad esempio, qui si possono ammirare i papiri dei Vangeli di Marco e Luca del III secolo, copie preziose del Corano e pregiate opere provenienti dall’Estremo Oriente.
Vicino alla Chester Beatty Library si trova il Dublin Castle. La sua costruzione risale al 1204, per volontà del re d’Inghilterra Giovanni Senzaterra. Quello che vediamo adesso è tuttavia per la maggior parte un edificio settecentesco. Il Castello di Dublino infatti fu quasi completamente distrutto a seguito dell’esplosione della polveriera nel 1684. Delle 4 torri originali, oggi rimane solamente la Record Tower, scampata alla forza distruttiva dell’incendio. Fino ai primi del Novecento, quando l’Irlanda divenne uno stato indipendente dal Regno Unito, il castello di Dublino è sempre stato visto come il simbolo del potere britannico in terra irlandese. Qui infatti risiedevano i viceré inglesi.
Se decidete di visitarne gli interni, la visita guidata vi porterà alla scoperta del salone di gala, della sala del trono e di quella dei banchetti. È anche possibile visitare i sotterranei risalenti ai tempi dei Vichinghi e la Record Tower.
La Christ Church Cathedral
Dublino ha due cattedrali. La prima è quella di San Patrizio che abbiamo già visto. La seconda è la Cattedrale di Cristo (Christ Church Cathedral in inglese). L’edificio in pietra che vediamo oggi, è il risultato della grande opera di restauro del XIX secolo. Qui infatti sorgeva una chiesa in legno risalente al 1038, voluta dal re vichingo Sygtrigg Silkenbeard (Barba di Seta). Un incendio la distrusse e fu ricostruita in epoca normanna, questa volta in pietra, seguendo dapprima lo stile romanico e successivamente quello gotico britannico. Dal Cinquecento all’Ottocento la Christ Church Cathedral cadde in rovina, diventando un vero e proprio rudere. Nell’Ottocento, il distillatore Henry Roe finanziò il suo restauro completo, sebbene questo comportò la quasi totale distruzione dell’edificio esistente (compreso il coro trecentesco).
Da non perdere all’interno è la visita della cripta, la più grande di Dublino e dell’intera Irlanda. Qui è possibile vedere i resti mummificati di un gatto e un topo, trovati all’interno di una delle canne dell’organo, citati da James Joyce in Finnegan’s Wake. Nella cripta si trova anche una caffetteria, dove gustare dolci e bevande in un’atmosfera medievale.
La Christ Church Cathedral custodisce anche uno scrigno contenente il cuore di St. Laurence’s O’Toole e le ceneri di Richard de Clare, detto Strongbow, l’eroe normanno che conquistò l’Irlanda.
Nell’ex sala sinodale della Christ Church Cathedral si trova Dublinia, uno dei musei più visitati di Dublino. Si tratta di un’esposizione che permette di immergersi nella cultura vichinga e normanna, ricostruendo scene di vita quotidiana dell’epoca.
La City Hall
Nel pomeriggio mi sono spastato nel cuore di Dublino, passando prima davanti alla City Hall, il Municipio della città dal 1851. Si tratta di un edificio neoclassico, costruito originariamente per ospitare la sede della borsa.
Temple Bar
Poco lontano da lì si trova Temple Bar, uno dei luoghi più turistici di Dublino. Questo quartiere è delimitato da Dame street, il fiume Liffey, Fishamble Street e Westmoreland Street. La sua formazione avvenne nel Medioevo, quando molti artigiani di ogni tipo concentrarono qui le loro botteghe. Se di giorno qui si lavorava, al calar del sole tuttavia la zona era frequentata da tipi loschi che popolavano i bordelli e i vicoli del quartiere. Negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, Temple Bar fu praticamente abbandonato, per poi diventare in voga tra artisti e creativi negli anni ’70. Tuttavia, non perse la sua reputazione di zona pericolosa di Dublino, tanto è vero che negli anni ’80 la società dei trasporti della città propose di radere al suolo Temple Bar per costruire un nuova grande stazione dei bus. L’azione alla fine fu fermata da una mobilitazione generale.
Temple Bar subì un profondo processo di riqualificazione negli anni ’90. I prezzi dei locali commerciali e delle abitazioni subì un’impennata e così, attività di dubbia natura lasciarono spazio a negozi, fast food, ristoranti, pub. Temple Bar diventò il luogo turistico che oggi vediamo.
Il nome del quartiere deriverebbe o dall’omonimo e famoso pub o dalla famiglia Temple, che qui viveva. Era una famiglia di spicco di Dublino, tanto che Sir William Temple ricopriva la carica di rettore del Trinity College.
Passeggiare a Temple Bar non vuol dire trovare solo pub. Si trovano infatti anche molti artisti di strada, bancarelle di vinili e prodotti artigianali, centri culturali ed espositivi.
Ha’penny Bridge e il lungofiume di Dublino
Uscendo da Temple Bar, lungo il fiume, s’incontra il ponte più bello e conosciuto di Dublino: l’Ha’penny Bridge. È uno dei ponti che collega le due sponde del fiume Liffey nel centro di Dublino. La sua costruzione risale al 1836 a risposta dell’esigenza della popolazione di Dublino di un modo efficace per passare da una sponda all’altra del fiume Liffey. Fino a quel momento era possibile solo mediante dei traghetti che offrivano un servizio pessimo.
Il ponte inizialmente si chiamava Wellington Bridge in onore del duce di Wellington. Tuttavia, fu immediatamente ribattezzato Half Penny Bridge dalla popolazione, a causa del pedaggio di mezzo penny, che le persone dovevano pagare per attraversalo.
L’Ha’penny Bridge è interamente costruito in ghisa, materiale che tende ad arruginirsi per azione degli agenti esterni e necessita di manutenzioni periodiche. Fino al 2000, anno di costruzione del Millennium Bridge, era l’unico ponte esclusivamente pedonale di Dublino.
O’Connell Street e le vie dello shopping di Dublino
Attraversato il ponte, ho passeggiato sul lungofiume arrivando all’incrocio con O’Connell Street. Questa è la via principale di Dublino e uno dei viali più grandi d’Europa. Passeggiando sui suoi marciapiedi larghi e affollati di persone, si possono trovare tanti locali, cinema, negozi. Ma questa strada è anche stata nella storia di Dublino teatro di fatti sanguinosi. Il passato della città è testimoniato dalle statue presenti in O’Connell Street, raffiguranti personaggi della storia nazionalistica d’Irlanda, come ad esempio Daniel O’Connell cui la strada è dedicata, o quella di James Joyce.
Su O’Connell Street si trova anche The Spire, un grande ago che si innalza per circa 120 metri. Se vi posizionate alla sua base, non riuscirete a vedere la punta dell’ago perché si confonde nel cielo. Poco lontano si può ammirare l’Ufficio Centrale delle Poste di Dublino, un monumento che ha un significato importante per la storia irlandese, perché lì è stata proclamata la Repubblica d’Irlanda. O’Connell Street incrocia anche Henry Street, una delle vie dello shopping di Dublino.
Secondo giorno a Dublino
In realtà il titolo di questo paragrafo non è del tutto esatto, perché il secondo giorno di viaggio l’ho trascorso a Cork, nel sud dell’Irlanda. Sono partito da Dublino alle 7 del mattino e rientrato alle 21, quindi ho vissuto Dublino solo in serata. Di Cork vi parlerò in un altro articolo.
Se non avete voglia di andare a Cork, potete scegliere vari luoghi bellissimi da vedere nei dintorni di Dublino. Vi posso suggerire la Contea di Meath per i suoi siti archeologici o la Contea di Wicklow per i paesaggi naturalistici tipicamente irlandesi. Se avessi avuto un giorno in più, avrei voluto visitare il villaggio di Howth, a due passi da Dublino.
Nel caso in cui desideriate spostarvi in altre zone d’Irlanda, potete prendere in considerazione dei tour organizzati verso Galway, le Cliffs of Moher o anche Belfast. In realtà potete anche andare in autonomia, perché i collegamenti tra Dublino e queste zone d’Irlanda sono molto efficienti.
Terzo giorno a Dublino
Il mio terzo giorno a Dublino è iniziato con una colazione a base di scones in una backery vicinissima all’hotel in cui alloggiavo. Dopo la colazione, mi sono diretto verso la prima tappa della giornata: il Trinity College.
Il Trinity College
Fondato nel 1592 per volere della Regina d’Inghilterra Elisabetta I, il Trinity College nacque inizialmente come università protestante. Solamente nel 1793 furono ammessi anche gli studenti cattolici. Dal Trinity College sono passati personaggi illustri come Jonathan Swift, Oscar Wilde e Samuel Beckett, per citarne alcuni.
Il campus universitario si trova in pieno centro a Dublino, di fronte all’edificio neoclassico della Bank of Ireland. Oltrepassando il portone d’ingresso, si entra in un campus di circa 190.000 m² con edifici in stile georgiano e lussureggianti prati verdi. Vi dimenticherete di trovarvi in pieno centro a Dublino, perché lì dentro regna il silenzio e la pace. Al centro del cortile principale, si trova una torre campanaria alta 30 metri.
Sicuramente il motivo principale che attrae migliaia di turisti ogni anno è la sua antica biblioteca. La Old Library del Trinity College è stata costruita tra il 1712 e il 1732. La sala principale, la Long Room, è lunga ben 64 metri e conserva circa 200.000 volumi antichi. Tutta la sala è realizzata con legno di quercia e quando si entra si sente l’odore di legno antico. Oltre alla librerie in legno, nella Long Room si possono ammirare due file di busti in marmo e l‘arpa più antica d’Irlanda. Il pezzo forte della Old Library è senza dubbio il Book of Kells. Si tratta di un manoscritto miniato dei 4 Vangeli di 680 pagine, realizzato nel Medioevo sull’isola di Iona. Quando i Vichinghi occuparono l’isola, i monaci portarono via il libro e lo affidarono al monastero di Kells nella contea di Meath. Il Book of Kells è infine passato al Trinity College nel 1661.
La statua di Molly Malone
Uscito dal Trinity College, mi sono diretto a Suffolk Street, dove si trova un altro simbolo di Dublino. Sto parlando della statua di Molly Malone. Chi è Molly Malone? Secondo la leggenda, era una ragazza che di giorno lavorava come pescivendola e di sera come prostituta. Non si hanno informazioni certe sulla sua vera identità, ma si pensa che si tratti di una donna morta per febbre nel 1699. La statua la ritrae mentre traina il carretto del pesce e con il seno in bella vista, quasi a voler indicare il suo secondo lavoro. Gli irlandesi l’hanno ribattezzata “the tart with a cart” (la sgualdrina con un carretto).
La leggenda di Molly Malone è diventata così conosciuta che oltre alla statua, le è stata dedicata una canzone folk, diventata l’inno di Dublino e seconda per importanza solo all’inno nazionale irlandese. La canzone narra la storia della sua vita.
Nella bella città di Dublino,
dove le ragazze sono così carine
vidi per la prima volta la dolce Molly Malone
che portava il suo carretto,
per strade strette e larghe
gridando “vongole e cozze vive!”
vive, vive oh!
vive, vive oh!
Urlava “vongole e cozze vive!”
Lei era una pescivendola,
ma non c’è da stupirsi
perché lo erano stati anche suo padre e sua madre
e tutti e due avevano portato il carretto
per strade strette e larghe
gridando “vongole e cozze vive!”
vive, vive oh!
vive, vive oh!
Urlava “vongole e cozze vive!”
Morì a causa della febbre,
e nessuno fu capace di salvarla
quella fu la fine della dolce Molly Malone
ma il suo fantasma spinge ancora il carretto
per strade strette e larghe
gridando “vongole e cozze vive!”
vive, vive oh!
vive, vive oh!
Urlava “vongole e cozze vive!
Merrion Square
Dopo aver visto la statua di Molly Malone e fatto una passeggiata lungo la vicinissima Grafton Street, una delle principali vie dello shopping di Dublino, ho raggiunto Merrion Square. È una delle piazze più famose di Dublino, non solo perché qui si trovano le famose case georgiane con le porte colorate, ma anche per i personaggi importanti che qui hanno vissuto: ad esempio, Oscar Wilde, il drammaturgo William Butler Yeats e il poeta George Russell.
Al centro della piazza si trova un bellissimo parco e, proprio al suo interno, si può ammirare la statua di Oscar Wilde. È raffigurato con una giacca multicolore, da vero dandy, sdraiato su una roccia e con uno sguardo sornione.
La Guinness Storehouse
Da Merrion Square ho attraversato a piedi tutto il centro di Dublino per raggiungere un altro simbolo della città, la casa della birra Guinness. Non mi dilungo molto sulla visita alla Guinness Storehouse, perché ho in mente di parlarvene a parte in un altro articolo. Vi dico solamente che è una cosa da non perdere assolutamente a Dublino, anche se siete astemi. Ho lasciato la Guinness Storehouse come ultima tappa dei miei tre giorni a Dublino e devo dire che ho proprio chiuso in bellezza. Potete leggere di più cliccando qui.
Altre cose da vedere a Dublino
Nella lista di cosa fare e vedere a Dublino in tre giorni che avete appena letto, ovviamente non sono elenacate tutte le cose che la città offre. Come vi avevo detto all’inizio, questo itinerario di tre giorni a Dublino aveva come obbiettivo principale la scoperta della città. Quindi ho lasciato poco spazio ai musei.
A Dublino ci sono musei per tutti i gusti, c’è proprio l’imbarazzo della scelta e certamente servono più giorni per poterli visitare. La cosa bella dei musei di Dublino è che molti sono gratuiti, come ad esempio il National Museum of Archeology, il National Museum – Natural History, l’Irish Museum of Modern Art, il National Museum – Decorative Arts & History, la National Gallery of Ireland, la Dublin City Gallery The Hugh Lane e la Science Gallery.
Se il meteo di Dublino lo permette (vi giuro che dire che sia variabile è poco), potete fare una passeggiata nei suoi parchi e assaporare il verde d’Irlanda anche senza uscire dalla città. Il più grande parco di Dublino è Phoenix Park. Oltre a essere il più grande della città vanta anche il primato di essere il più grande parco urbano d’Europa. Altri parchi di Dublino sono il St. Stephen’s Green e gli Iveagh Gardens.
Ultime considerazioni sul mio viaggio a Dublino
Oltre alla bellezza della città, ciò che mi resterà sempre impresso di Dublino è la sua gente. I dublinesi e gli irlandesi in generale sono persone molto ospitali e sempre pronte a darvi una mano. Bastava che mi fermassi sul marciapiede per consultare la cartina di Dublino, che un passante qualunque mi chiedesse dove dovessi andare e mi spiegasse la strada da seguire. Vi giuro che non era mai necessario chiedere, qualcuno era sempre lì a darmi una mano!
6 Comments
Ottimo articolo ed ottimi consigli. Andrò in Irlanda proprio quest’estate, e post come questi sono una manna dal cielo! Lo farò leggere anche ai miei compagni di viaggio!
Ciao Elena! Sono contento che trovi il post interessante. Non sai quanto ti invidio che andrai in Irlanda 🙂
Ciao, ma i 5 euro del costo della leap card si possono usare come credito per viaggiare o sono a fondo perduto?
Ciao Davide! Sì, ti confermo che i 5 euro sono utilizzabili come credito 🙂
Articolo molto bello e completo, che mi sarà molto utile nell’organizzare il mio prossimo viaggio a Dublino
Ciao Enzo, sono contento che ti sarà utile! Buon viaggio e bevi una Guinness per me 😀